Assegno unico, novità in Manovra. Roccella: “Sostegno alle famiglie dal secondo figlio in poi”
La prossima legge di Bilancio conterrà anche interventi sulla natalità e sostegni per il secondo e terzo figlio. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella, che ha annunciato alcune novità relative all’assegno unico, il beneficio economico rivolto a tutte le famiglie che hanno figli a carico.
“La denatalità non è solo un problema immediato di sostenibilità sociale, ma anche di tutela del territorio, di spopolamento delle aree interne, di perdita del nostro patrimonio”, ha detto la ministra durante il Talk MoltoDonna, organizzato da Il Messaggero, annunciando l’arrivo di un pacchetto di misure per chi vuole un secondo figlio, assieme ad altri interventi sull’assegno unico. “Verranno previste diverse misure pensate per far sì che il desiderio del secondo figlio, espresso da molte madri, avendo un aiuto da parte dello Stato, possa realizzarsi. E potrà essere così anche rispettata la libertà delle donne e dei genitori di poter avere quanti figli credono, senza doversi fermare al primo per difficoltà economiche o organizzative”, ha detto la deputata di Fratelli d’Italia.
Le modifiche all’assegno unico saranno invece focalizzate “sul terzo figlio”. “Nella prima finanziaria lo abbiamo aumentato per il primo figlio e poi dal terzo in poi fino a tre anni e, anche in modo forfettario e strutturale, per le famiglie numerose. Sosterremo le famiglie anche in questa nuova finanziaria”, ha sottolineato Roccella. La ministra ha anche promesso agevolazioni per chi assume le madri mentre, secondo La Repubblica, si lavora ad ulteriori aiuti per i nuclei famigliari con almeno 3 figli, che potrebbero prevedere un azzeramento dell’Irpef per le famiglie più numerose.
L’assegno unico viene erogato dall’Inps sulla base del reddito del nucleo familiare di appartenenza. In assenza di Isee viene erogato solo l’importo minimo previsto, indipendentemente dal reddito.
Attualmente, l’importo va da un minimo di 54,05 ad un massimo di 189,20 euro al mese, per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli a carico di età compresa tra i 18 ed i 21 anni gli importi variano da un minimo di 27 ad un massimo di 91,90 euro al mese.
Sono previste diverse maggiorazioni nel caso ad esempio di famiglie numerose, di un figlio nel primo anno di vita, di figli con disabilità, di una madre di età inferiore ai 21 anni.