Amazon ha annunciato oggi l’aumento della retribuzione d’ingresso per tutti i dipendenti impiegati nei suoi siti logistici in Italia. Il colosso statunitense spiega che la retribuzione d’ingresso per i dipendenti ammonterà a 1.680 euro lordi, l’8% in più rispetto a quanto previsto dal Ccnl a partire dal 1° ottobre.
“Lavoriamo da sempre per essere l’azienda più orientata al cliente del mondo, ma non solo. Vogliamo anche essere il miglior datore di lavoro e il posto più sicuro in cui lavorare”, ha dichiarato Stefano Perego, VP Amazon EU Operations. “Siamo orgogliosi di annunciare che stiamo incrementando la retribuzione d’ingresso in tutta la nostra rete logistica. Ci impegniamo per offrire ai nostri dipendenti un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale”.
In un incontro di qualche giorno fa Conftrasporto-Confcommercio aveva rappresentato nel corso di un incontro con le segreterie nazionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, la disponibilità di Amazon per un aumento salariale per tutti i lavoratori in Italia, insieme a mille nuove assunzioni a tempo indeterminato entro i primi tre anni di attività nel sito di San Salvo, in Abruzzo, che aprirà nel 2022. I sindacati avevano chiesto il riconoscimento riguardasse tutti i dipendenti diretti, oltre che tutte le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione, diventando operativo già dal mese di ottobre.
Nonostante i grandi investimenti, Amazon non brilla per essere l’azienda che rispetta i propri lavoratori. In un report intitolato “Amazon lasci i lavoratori organizzarsi in sindacati”, pubblicato da Amnesty International, emerge come Amazon non si sia limitata a contrastare i tentativi dei lavoratori di organizzarsi in sindacati negli Stati Uniti, ma l’abbia fatto anche in Europa, attraverso la minaccia di azioni legali.