“È un simbolo dell’architettura e della Chiesa e di straordinaria importanza, ma è una opera moderna, per cui sento dichiarazioni di angosce, drammi e tragedie. Il danno non è irreparabile, è ricostruibile”. Fanno discutere le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, che, ospite della trasmissione Mediaset Quarta Repubblica, commenta l’incendio che il 15 aprile ha devastato la cattedrale di Notre Dame a Parigi. [Qui tutto quello che c’è da sapere sull’incendio].
Dopo le parole il critico d’arte, in studio si accende la polemica. A ribattere a Sgarbi è lo psichiatra Alessandro Meluzzi. Il critico d’arte ha sottolineato più volte che il valore architettonico della cattedrale simbolo di Parigi non è così alto come si crede.
“Le cose irreparabili sono quelle dove perdi delle opere centrali per la cultura dell’Occidente. Lì non c’è nulla, le vetrate sono state finite nel 1967 e sono opere triviali di nessuna importanza e se dovremo ricostruire ricostruiremo”, ha detto Vittorio Sgarbi.
Meluzzi controbatte al critico d’arte, ripetendo: “Io mi vergognerei di queste dichiarazioni”. Innervosito dall’intervento dello psichiatra, Vittorio Sgarbi risponde infuriato: “Quella di Meluzzi è pure retorica di una mente ottenebrata che non sa distinguere tra le opere d’arte e le cartoline. Ignorante come una capra!”.
“L’incendio poteva sicuramente essere evitato. Si è sviluppato nell’area dell’impalcatura che serviva al restauro della guglia che è crollata a causa dell’incendio. Paradossalmente a crollare è stata una delle parti più recenti della cattedrale, frutto di un restauro di metà Ottocento, nell’abito della rielaborazione neogotica di Notre Dame”, ha detto Vittorio Sgarbi all’Adnkronos, sottolineando ancora come l’architettura di Notre Dame sia “largamente ricostruita e potrà esserlo ancora, il danno non è irreparabile, entro dieci anni potrebbe essere riaperta”. [Qui la storia della cattedrale simbolo di Parigi].