Treccani le parole valgono – #parolevalgono è un progetto lanciato, nell’ottobre 2015, da Treccani per ridare valore alle parole che usiamo.
Nella sezione dedicata del sito è stato chiesto a testimonial famosi, come per esempio Francesco Totti, Vasco Rossi, Cristiana Capotondi e Luciana Litizzetto, di scegliere la loro “parola che vale” e quella che in qualche modo ha cambiato loro la vita.
Il rocker di Zocca ha optato per “spericolata”, la comica per “resilienza”, l’ex capitano della Roma per “famiglia”, l’attrice romana per “umiltà”. In tempo di esame di maturità (gli scritti inizieranno mercoledì 19 giugno) è stata dedicata una sezione apposita: le parole della maturità.
Traccia: Nel linguaggio scolastico, la traccia non è altro che il titolo, articolato, di un tema da svolgere o affrontare. Una traccia si sviluppa. L’esame di Stato del 2° ciclo, naturalmente, non fa altro che proporre numerose tracce, segnatamente per la prima prova scritta, quella d’italiano.
In particolare, nelle tre tipologie previste per la prova, le tracce sono sette: due per l’analisi del testo (prima tipologia), tre per il testo argomentativo (seconda tipologia), due per il tema d’attualità (terza tipologia).
La locuzione tema d’attualità ci rammenta che nella tecnocratizzazione montante dell’attività scolastica e del linguaggio che la riguarda, a scuola, durante l’anno, non si fanno più i compiti in classe d’italiano con il classico tema (da svolgere), ma delle verifiche scritte, le quali riguardano anche altre materie (a cominciare dalle lingue e dalla matematica).
Le interrogazioni sono ora verifiche orali. Siamo un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori. E di tecnocrati.
Maturando: Aggettivo (gli allievi maturandi della V C) e, più spesso, sostantivo, questo vocabolo (attestato per la prima volta nell’italiano scritto nel 1931) significa ‘che, chi deve sostenere o sta sostenendo l’esame di maturità’. Maturando rimanda quindi al “prima”, agli ordinamenti ministeriali di un tempo, di cui è però impregnata la memoria di più generazioni.
Tanto ne è impregnata, che si perpetua l’uso della parola: «La seconda prova? Quest’anno sarà il 20 giugno e per la prima volta gli studenti dovranno cimentarsi con più materie.
L’elenco è uscito lo scorso gennaio, pubblicato dal Miur che ha proposto ai maturandi due simulazioni il 28 febbraio e il 2 aprile» (repubblica.it, 22 maggio 2009; link). Ricordiamo che la locuzione esame di maturità è attestata per la prima volta nella lingua scritta nel 1868 e l’ellissi maturità dalla metà degli anni Sessanta del Novecento. Sono 469.799 i maturandi del 2019.