Travaglio e l’intervista inedita a Camilleri su politica, M5S, Renzi e sinistra
Marco Travaglio ha deciso di pubblicare oggi una sua vecchia intervista, inedita, ad Andrea Camilleri in cui lo scrittore siciliano parlava molto di politica, di Matteo Renzi, della sinistra, del M5S. Il colloquio tra direttore del Fatto Quotidiano e l’intellettuale, morto ieri all’età di 93 anni, risale a un anno e mezzo fa, prima delle Elezioni Politiche del 2018. E l’amatissimo autore manifestava il suo apprezzamento per il Movimento che di lì a poco avrebbe conquistato il governo del Paese.
Camilleri su Renzi: “Mi fa paura ed è un presuntuoso”
A una domanda su Renzi, Camilleri rispondeva: “Mi faceva paura prima, me ne fa ancor di più oggi. Lui ha voluto quella riforma costituzionale orrenda, lui ha personalizzato il referendum, lui ha promesso di ritirarsi se l”avesse perso: e allora che ci fa ancora lì? È un giocatore d’azzardo e un presuntuoso, che mi fa perdere quel poco di fiducia che avevo ancora nella politica e nel centrosinistra”.
Camilleri sulla sinistra: “Sono come i naufraghi”
Ma un giudizio severo Camilleri lo esprimeva anche nei confronti della sinistra, con quella rappresentata dal Pd, bensì quella più radicale, quella che Travaglio ponendo una domanda definiva agitata “dalle sue decine in sigle e siglette”. Lo scrittore, ai tempi in cui si parlava di una possibile discesa in campo dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, commentava: “Quelli mi ricordano quei poveri naufraghi che arrivano sulle nostre coste a nuoto, stremati”.
“Spero che Pisapia – diceva Camilleri – o chi per lui faccia il miracolo che fece Alexis Tsipras in Grecia, almeno all’inizio. Riuscì a riunire e a placare tutti quei corpuscoli che si muovevano a sinistra senza una meta, ciascuno tronfio sul piedistallo delle sue vacue ambizioni. Ci siamo sentiti qualche volta, quando tentai di dare una mano alla nascente Lista Tsipras per le elezioni europee. Ma poi è finito male anche lui, ricattato dalla troika e costretto ad attuare politiche di austerità che sono l’esatto contrario del programma su cui era stato eletto. Quello della Grecia è stato il matricidio dell’Europa: abbiamo ucciso le radici della nostra cultura”.
Camilleri sul M5S: “Mi auguro che funzionino”
In un altro passaggio, poi, il giudizio sul M5S, positivo, di fiducia. “Devono prepararsi bene, perché certamente vinceranno, in questa politica senza ricambio”, diceva Camilleri del Movimento 5 Stelle. “E dovranno – continuava lo scrittore – essere all’altezza per governare, perché si capisce benissimo che toccherà a loro. Mi auguro che funzionino, perché non rimanga delusa anche questa speranza. Che è grande: gli italiani sono disperati e impazienti, come si dice in Toscana sono ‘alle porte coi sassi'”.
E ancora: “Io non escludo che ce la possano fare: certo, hanno dato anche esempi negativi, ma per esempio a Torino la sindaca Appendino e la sua squadra sono un modello positivo, e vengono dopo un sindaco come Fassino che funzionava benino: perché non se ne parla mai? Io credo che l’unica soluzione, specialmente dopo questa truffa dei voucher cancellati per ammazzare il referendum della Cgil e poi ripristinati il giorno dopo, sia che nasca un’unica formazione a sinistra del Pd, che ormai è destra, e cerchi un’intesa con i 5 Stelle sulle politiche sociali: lavoro e reddito minimo. Tutto il resto non conta”.