Lo scrittore e giornalista Tom Wolfe è morto all’età di 87 anni ieri, lunedì 15 maggio 2018.
Wolfe è morto in un ospedale di Manhattan, negli Stati Uniti, come riportato dal suo agente Lynn Nesbit.
Si trovava in ospedale perché era stato ricoverato per un’infezione.
Autore di libri best seller tra cui The Electric Kool-Aid Acid Test e Bonfire of the Vanities, è stato lui ha coniare il neologismo “radical chic”.
Wolfe ha studiato a Università Yale, ottenendo un PhD in “Studi Americani”.
Ha iniziato a lavorare come reporter al giornale Springfield Union in Massachusetts, nel 1957.
Tre anni dopo è stato assunto al Washington Post, dove ha lavorato fino al 1962, dopoché si è trasferito al New York Herald Tribune. Ha anche scritto per la rivista Esquire.
Come scrittore Wolfe nel 1965 ha pubblicato il libro The Kandy-Kolored Tangerine-Flake Streamline Baby, dove ha raccolto una serie di suoi articoli.
Nel 1970 ha pubblicato Radical Chic & Mau-Mauing the Flak Catchers, il libro dove si trovano due articoli che erano già stati pubblicati sul New York Magazine, e dove per la prima volta compare il termine radical chic.
Nel 1984 vince il premio Dos Passos Prize e l’anno successivo pubblica la prima stesura del libro The Bonfire of the Vanities.
Nel 1987 esce la versione definitiva edita in Italia con il titolo Il falò delle vanità.
Il libro ottiene grande successo e ha ispirato anche un film dallo stesso nome.
Nel 2006 è stato insignito del Jefferson Lecture in the Humanities, il più alto riconoscimento che il Governo federale degli Stati Uniti per le discipline umanistiche.
Tom Wolfe ha inventato lo stile giornalistico New Journalism, che si sviluppò negli Stati Uniti nei primi anni Sessanta.