Salone del Libro polemiche sui fascisti: gli intellettuali pro e contro
Salone del Libro Polemiche – Il Salone del Libro di Torino 2019 verrà ricordato per le numerose polemiche che lo hanno interessato. Qui la diretta di TPI dell’evento letterario al Lingotto. (Segui tutti gli aggiornamenti)
Salone del Libro Polemiche | La ricostruzione
Tutto è iniziato con al vicenda del libro intervista del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini intitolato “Io sono Matteo Salvini: intervista allo specchio” scritto da Chiara Giannini, e con la scelta di pubblicarlo con la casa editrice vicina a CasaPound, Altaforte.
Qui il programma, gli ospiti e tutto quello che c’è da sapere sull’appuntamento letterario
Il direttore della casa editrice Francesco Polacchi, nel programma Un giorno da Pecora su Rai1 ha dichiarato: “Io sono fascista sì, e lo sono nell’unico senso possibile”.
“Sì, sono fascista”: parla l’editore del libro di Salvini
Al Salone del Libro, che si tiene dal 9 al 13 maggio, tra i vari editori ci sarà anche la casa editrice del movimento di estrema destra. Da quando è uscita la notizia che Altaforte sarà tra gli stand della kermesse culturale è scoppiato il caos.
Salone del Libro Polemiche | Gli sviluppi successivi
Salone del Libro Auschwitz | Dura presa di posizione del museo-memoriale di Auschwitz, che in una lettera indirizzata al Comune di Torino fa sapere al Salone del Libro che se ci sarà lo stand di Altaforte, l’appuntamento con la sopravvissuta all’Olocausto Halina Birenbaum verrà spostato in un altro luogo. “Non si può chiedere ai sopravvissuti di condividere lo spazio con chi mette in discussione i fatti storici che hanno portato all’Olocausto, con chi ripropone una idea fascista della società”, si legge nella lettera. (Qui l’articolo completo)
Salone del Libro denuncia Altaforte |Sergio Chiamparino e Chiara Appendino hanno dato mandato di denunciare per apologia di fascismo Francesco Polacchi, l’editore della casa editrice vicina a CasaPound Altaforte.
Il presidente della Regione Piemonte e la sindaca di Torino hanno perciò inviato un esposto alla Procura della Repubblica “affinché i magistrati possano valutare se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo (legge Scelba 645 del 1952) e la violazione di quanto disposto dalla legge Mancino 305 del 1993 e, nello specifico, l’articolo 4 che prevede venga punito chi ‘pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche’”. (Qui l’articolo completo)
Salone del Libro Francesco Polacchi indagato | Polacchi, fondatore della casa editrice Altaforte, vicina a Casapound, è stato iscritto al Registro degli indagati dalla Procura di Torino mercoledì 8 maggio. L’ipotesi di reato è apologia del fascismo [cosa significa].
Il giorno prima la sindaca di Torino, Chiara Appendino, e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, hanno annunciato di aver presentato un esposto nei confronti di Altaforte per apologia del fascismo. (Qui l’articolo completo)
Salone del Libro AltaForte esclusa |Dopo tantissime polemiche, nella serata di mercoledì 8 maggio è arrivata la notizia della decisione, da parte del Comune di Torino e della Regione Piemonte, di chiedere agli organizzatori del Salone del Libro di escludere la casa editrice AltaForte. Gli organizzatori hanno spiegato che, trattandosi di una scelta politica, non possono far altro che adeguarsi. AltaForte, tramite il direttore e fondatore Francesco Polacchi, ha annunciato che farà causa contro la decisione. (Qui l’articolo completo)
Salone del Libro AltaForte partecipa nonostante l’espulsione | Il 9 maggio, un’ora prima dell’apertura della kermesse, l’editore di AltaForte ha annunciato tramite Facebook di non avere intenzione di piegarsi “al pensiero unico” e di voler prendere parte in ogni caso alla kermesse. (Qui l’articolo completo)
Salone del Libro Polemiche | I vari punti di vista
Primo tra tutti sulla vicenda è intervenuto il direttore del Salone Nicola Lagioia e, dopo di lui, altri intellettuali.
Il Comitato di indirizzo del Salone sabato 4 maggio ha pubblicato un post su Facebook in cui chiariva la posizione degli organizzatori.
Il Salone prende le distanze dalle posizioni fasciste e assicura che Salvini non avrebbe presentato il suo libro, invitando il mondo della politica a non strumentalizzare il “festival”.
Salone del Libro Christian Raimo | Anche lo scrittore e insegnante Christian Raimo si è inserito nella polemica puubblicando un post su Facebook, successivamente rimosso, in cui definiva “neofascisti e razzisti” alcuni editori e giornalisti che “tutti i giorni in tv, sui giornali, sostengono un razzismo esplicito” e spingeva per un “Salone militante e antifascista”.
Il post di Raimo ha provocato ulteriori proteste, tra cui l’intervento della sottosegretaria leghista ai Beni culturali ,Lucia Borgonzoni, che ha parlato di “lista di proscrizione”.
Raimo si è poi dimesso dal ruolo di consulente che ricopriva al Lingotto spiegando, sempre su Facebook, che si trattava di un’opinione strettamente personale e che non era sua intenzione danneggiare la kermesse.
Di seguito la video-intervista di TPI allo scrittore: “Il Salone del Libro è antifascista, non c’è spazio per il libro di Salvini con Casapound”.
“Ho deciso di presentare le mie dimissioni dal gruppo dei consulenti per proteggere il Salone del Libro di Torino dalle polemiche che hanno fatto seguito a un mio post, pubblicato a titolo strettamente personale”, ha spiegato il giornalista.
Dopo le dimissioni di Raimo sono iniziate le defezioni di editori, giornalisti, scrittori e collettivi tra cui Wu Ming, il saggista Carlo Ginzburg, Francesca Mannocchi e altri.
Salone del Libro Wu Ming | Il collettivo di scrittori Wu Ming ha annunciato che non parteciperà all’evento, come aveva precedentemente previsto. (Qui la vicenda completa)
Il collettivo bolognese avrebbe dovuto presentare l’antologia di suoi scritti su “J.R.R. Tolkien Il Fabbro di Oxford” edito da Eterea il prossimo 12 maggio a Torino.
“La presentazione è annullata”, ha dichiarato Wu Ming per poi aggiungere: “Il Salone avrà uno stand Altaforte, di fatto la casa editrice di CasaPound. Nei giorni scorsi la notizia ha suscitato molte critiche ed esortazioni a tenere fuori dalla kermesse una presenza platealmente neofascista. E come ha risposto il Comitato d’indirizzo del Salone? Con un comunicato che in sostanza dice: CasaPound non è fuorilegge, dunque può stare al Salone, basta che paghi”.
Il collettivo Wu Ming annulla la sua partecipazione: “Mai dove ci sono i fascisti”
Salone del Libro Giampiero Mughini | Anche Giampiero Mughini ha detto la sua sul caso e si è scagliato contro coloro che, secondo lui, promuovono la censura in nome dell’”antifascismo”.
“Resto allibito innanzi alle polemiche scaturite dal fatto se sì o no al Salone del Libro di Torino sarebbe stato presentato un libro/intervista di Matteo Salvini edito da una casa editrice attigua a Casa Pound. Credevo che schifezze di questo genere, cui ero abituato nella mia giovinezza, fossero fuori dal nostro tempo” ha scritto su Dagospia il giornalista siciliano un tempo vicino a Lotta Continua. (Qui la polemica completa)
Mughini contro la “censura” al libro di Salvini edito da CasaPound
Salone del Libro Michela Murgia | Anche la scrittrice sarda Michela Murgia, protagonista degli ultimi attacchi social di Salvini, si è inserita nella polemica del Salone del Libro.
Con un lungo post su Facebook ha spiegato perché parteciperà al Salone del Libro di Torino: “Se CasaPound mette un picchetto nel mio quartiere che faccio, me ne vado dal quartiere? Se Forza Nuova si candida alle elezioni io che faccio, straccio la tessera elettorale e rinuncio al mio diritto di voto? Se la Lega governa il paese chiedo forse la cittadinanza altrove? No. Non lo faccio”. (Qui l’articolo completo)
Salone del Libro Zerocalcare | Il fumettista di Rebibbia, Zerocalcare si aggiunge alle lista dei nomi che hanno deciso di boicottare il Lingotto.
“Ciao, non sarò al Salone del Libro la settimana prossima”, annuncia.
Su Twitter il vignettista ha pubblicato gli screenshot dei messaggi inviati al collega Giacomo Bevilacqua, in cui spiega perché mancherà all’appuntamento letterario torinese. (Qui l’articolo completo)
Il noto fumettista romano aveva dichiarato pubblica defezione al Salone, ma una volta appresa la notizia dell’esclusione della c:
Salone del Libro Organizzatori a TPI | Intervista | “Teniamo a specificare che il libro di Matteo Salvini non sarà presentato al Salone del Libro, ci sarà solo uno stand di 8 mq in cui il libro sarà venduto, a nessun esponente politico sarà dato spazio per fare campagna elettorale. I politici potranno partecipare solo in qualità di spettatori e di lettori” ha detto a TPI Francesca Tablino, titolare dell’agenzia di ufficio stampa del Salone.
Tablino ha sottolineato che la presenza di editori di estrema destra Salone di Torino non è una novità. “Editori di estrema destra ci sono sempre stati, ciò che è cambiato è il clima politico che rende la presenza di un libro come Io sono Matteo Salvini più controversa”.
E ha precisato che “il Salone del Libro non ha mai avuto l’intenzione di presentare il libro di Altaforte. Quanto alla sua presenza, è materia di competenza del comitato d’indirizzo, il quale ha dato via libera ad Altaforte perché “è contro la legge impedire a un editore di acquistare uno stand”, a meno che quell’editore non si macchi del reato di apologia del fascismo. (Qui l’intervista completa)
Salone del Libro Salvini | Matteo Salvini, indirettamente coinvolto nella polemica, risponde in occasione di una conferenza stampa a Milano.
Il ministro dell’Interno ha replicato alla domanda sulle polemiche relative alla presenza dello stand della casa editrice vicina che pubblicherà il libro-intervista proprio del vicepremier della Lega, spiegando: “Non ho in programma una visita a Torino, non fatemi fare anche l’organizzatore di saloni di libri”, ha spiegato Salvini. “Se ci sono idee diverse, è anche bello il confronto ma non organizzo io, non allestisco io, fatemi fare il ministro dell’Interno non della Cultura”. (Qui l’articolo completo)
Gli organizzatori a TPI: “Il Libro di Salvini ci sarà, ma nessun politico prenderà la parola”
Salone del Libro Polemiche | Il commento di Luca Telese su TPI | Opinioni
Ma davvero Zerocalcare, Raimo e Wu Ming disertano il Salone del Libro? La battaglia delle idee si combatte con le idee, non con la censura. E i libri non si bruciano, mai. Tuttalpiù si stroncano. È la democrazia, bellezza. Il commento di Luca Telese su TPI. (Qui il commento)
Salone del Libro Polemiche | Il commento di Giulio Cavalli su TPI | Opinioni
Ma quale tolleranza? I fascisti al Salone del libro sono la negazione della democrazia. Non si può chiedere alla società civile di essere argine al fascismo di ritorno se poi sono le istituzioni stesse che non si prendono la responsabilità di allontanare chi, alla base, non può essere tollerato. Il commento di Giulio Cavalli su TPI. (Qui il commento)
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