Salone del Libro 2019 Murgia – “Contro i fascismi non abbiamo che le parole, le parole creano mondi politici. Mi spaventa il linguaggio di tutti, anche dei miei sostenitori che commentano i miei post su Salvini dicendomi ‘l’hai asfaltato’. L’area semantica del vaffa…, contiene parole come ruspa, rottamazione. Bisogna ricominciare dal linguaggio, dare del fascista e basta non ha senso. Occorre scardinare un modo di pensare”. Queste le parole della scrittrice Michela Murgia, che al Salone del Libro di Torino, ha parlato in occasione dell’incontro “Cosa è il fascismo?”. [Qui l’articolo sulle polemiche]
“Se non stiamo attenti il fascismo ha il potere di contaminare qualunque cosa”, ha continuato la scrittrice sarda, autrice del libro “Istruzioni per diventare fascisti”.
“C’è un filo rosso che lega ruspa a rottamiamoli fino a vaffa…. In queste espressioni l’altro è visto come un detrito, che mi ingombra la strada e che va eliminato. Quest’area semantica è già di tutti”, ha spiegato ancora la scrittrice, facendo riferimento a uno dei suoi ultimi post su Facebook che in cui si rivolgeva al vicepremier leghista Matteo Salvini.
“Sono andata a leggere tutti i commenti e la frase che ricorreva tra coloro che erano dalla mia parte è: ‘L’hai asfaltato'”. Quello su cui ha puntato l’attenzione la scrittrice sarda è il fatto che “anche chi è d’accordo con me utilizza gli stessi termini di chi è contro di me. Per questo se non stiamo attenti il fascismo ha il potere di contaminare qualunque cosa”.
L’autrice nei giorni che hanno preceduto l’inizio della manifestazione torinese è stata tra i protagonisti del dibattito sull’opportunità o meno di andare al Salone del Libro di Torino. Al centro della questione la presenza della casa editrice vicina a CasaPound Altaforte.
Mentre molti autori avevano deciso di boicottare l’appuntamento di Torino, Michela Murgia aveva ribadito la necessita di mantenere i presidi antifascisti. “Ci sono casi – casi come questo – in cui l’assenza non ci sembra la risposta culturalmente più efficace. Per questo motivo non lasceremo ai fascisti lo spazio fisico e simbolico del più importante appuntamento editoriale d’Italia.