Il terzo giorno del Salone del Libro di Torino si è aperto all’insegna delle polemiche. L’autrice del libro-intervista sul vicepremier leghista “Io sono Matteo Salvini. Intervista allo specchio”, è tornata a parlare dell’esclusione dalla kermesse culturale torinese della casa editrice Altaforte, che ha pubblicato il libro sul ministro dell’Interno.
“Massimo rispetto per gli scampati ai campi di concentramento, è un capitolo della storia vergognoso e che mi addolora moltissimo”, ha detto Chiara Giannini da Torino, dove è arrivata per presentare all’hotel Golden Palace il libro-intervista.
“Loro hanno subito una restrizione della loro libertà, la stessa che sto subendo io. Non ho fatto niente di male, ho semplicemente pubblicato un libro con una casa editrice che può piacere o non piacere. Credo sia veramente vergognoso che un piccolo gruppo di personaggi italiani vogliano imporre il loro punto di vista sugli altri: è veramente assurdo”, ha continuato ancora la giornalista, che ha parlato di una “polemica sterile e vergognosa”.
“Ho vissuto questa vicenda molto male. Io sono una giornalista apolitica che ha scritto un libro normalissimo, che non parla di fascismo. Ma si è innescata una polemica sterile e vergognosa”, ha spiegato l’autrice.
“Credo ci sia una piccola minoranza in Italia che non si vuole rendere conto che è finita l’età dell’imposizione culturale di un certo tipo”, ha aggiunto ancora Giannini, ritenendo “gravissimo vietare la presentazione di un libro e censurarlo”.
“Quando si arriva a bruciare un libro come all’epoca dei roghi vuol dire che abbiamo fatto davvero tanti passi indietro”, ha spiegato ancora l’autrice. “Qualcuno dell’intellighenzia di sinistra italiana mi ha criticato. Cristian Raimo ha fatto una sorta di lista di epurazione di alcuni colleghi che sono del tutto indipendenti. La decisione di estromettere Altaforte viene da alcune persone di quell’ambiente che si sono schierate”, ha continuato.
L’autrice di “Io sono Matteo Salvini” ha commentato anche il reato di apologia di fascismo in relazione alle parole dell’editore di Altaforte, Francesco Polacchi, che ai microfoni de La Zanzara si è dichiarato fascista.
“Le dichiarazioni di Polacchi sono opinioni sue, non sono le mie e non mi riguardano. Faccio solo notare che in Italia l’apologia di fascismo non esiste. Salvini, che è un uomo di mentalità molto aperta, ha rilasciato un’intervista a me e non all’editore Altaforte. E CasaPound non mi sembra sia un partito illegale”, ha continuato Chiara Giannini
“In Italia non esiste il reato di apologia di fascismo, c’è una sentenza. Esiste semmai il reato di ricostituzione del passato partito fascista”, ha concluso l’autrice del libro-intervista sul ministro dell’Interno.
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