La Sacra Sindone, custodita nel Duomo di Torino, è uno dei grandi misteri della religione cristiana. Si tratta di un lenzuolo funerario di lino su cui si può scorgere l’immagine di un uomo torturato e crocifisso. I tratti e i segni di questa figura sono compatibili con quelli descritti nella Passione di Gesù, per questo i fedeli e alcuni esperti credono che quel lenzuolo sia stato usato per avvolgere il corpo di Cristo nel sepolcro.
Gli scienziati hanno sottoposto la Sindone a diversi esami piuttosto controversi, tra cui quello del carbonio14 nel 1988. Secondo questo test, la Sindone risalirebbe a un periodo compreso tra il 1260 e il 1390 e non avrebbe affatto avvolto il corpo di Cristo.
Nel 2018 la Sindone è stata sottoposta a una nuova indagine con tecniche di analisi forense, i cui risultati mettono in dubbio l’autenticità della reliquia: solo alcune macchie di sangue sarebbero compatibili con la posizione di un uomo crocifisso; il resto – almeno la metà – sarebbero false.
In mezzo al dibattito sulle origini e l’autenticità della Sindone, emerge il documentario del regista newyorkese Robert Orlando “The Shroud: Face to Face”, che uscirà a novembre. Orlando affronta il tema come se si trattasse di un’indagine contemporanea riguardante un crimine realmente avvenuto, impiegando scene ricreate ed effetti visivi taglienti per dare al film un’atmosfera artistica.
«Il progetto è nato perché ho deciso di indagare sulla mia fede. Avevo perso mio padre da poco, stavo cercando di rallentare la mia carriera quando un produttore mi chiese se volevo lavorare sul tema della Sindone. Non ho accettato subito, mi sono preso del tempo per riflettere», racconta Orlando a TPI.
«La Sindone mi ha offerto un’opportunità unica per unire tutte le mie capacità di autore, regista e studente di religione, oltre a sfidare la mia fede e quella degli scettici. Incontrare la Sindone faccia a faccia non è solo un confronto con la storia, la scienza o la religione, ma uno sguardo nello specchio della nostra cultura e, quindi, della nostra identità. L’umanità ha ucciso quest’uomo? Quali crimini ha commesso? Perché un pestaggio così brutale nei confronti di un uomo mortale? La Sindone ci pone questi interrogativi e funge da testimonianza fisica di questi eventi».
Lo stile di narrazione del documentario ricorda i programmi televisivi crime e i podcast polizieschi, perché l’indagine ricostruisce l’omicidio di Gesù di Nazareth come se si trattasse appunto di una scena del crimine – la più dibattuta di sempre – e ne esamina l’autenticità, la cronologia e il valore forense di un lenzuolo e di una traccia di sangue miracolosamente sopravvissuta a secoli di guerra.
“The Shroud: Face to Face” presenta interviste con i principali esperti in materia come Dale Allison, storico americano e professore al Princeton Theological Seminary, Cheryl White e Mark Goodacre, direttore televisivo, studioso del Nuovo Testamento e professore presso il Dipartimento di Religione della Duke University. Importanti sacerdoti cattolici hanno prestato inoltre la loro voce al progetto.
Ciò che rende unico il film è che riunisce persone di fede religiosa, scienziati e scettici, filosofi e biblisti: diverse opinioni che si interrogano su uno dei più grandi misteri cristiani.
Il documentario offre agli spettatori una speciale ricreazione virtuale della tomba insieme all’accesso alla Cattedrale di Torino, la cappella costruita con lo scopo di ospitare la reliquia sacra. Altri luoghi di ripresa includono la Christ Cathedral nella diocesi di Orange, in California e la Princeton University Library.
Diverse scene sono state girate anche a Gerusalemme. «In quest’ultimo luogo, il lavoro è stato intenso perché ho dovuto comprendere appieno i passi compiuti da Gesù durante i suoi ultimi giorni: ho deciso di portare una croce per l’intera lunghezza della Via Dolorosa, quindi dal luogo dell’orto e del processo fino alla sua sepoltura nella tomba», prosegue Orlando.
Nel film sono inoltre incluse e discusse le recenti scoperte scientifiche, quali le ferite alla testa causate da un “casco” di spine, e non da una “corona” di spine, la rivelazione che la spalla destra dell’uomo è più bassa della sua sinistra, particolare che sarebbe coerente con una dislocazione della spalla probabilmente causata da una caduta, e questo spiegherebbe perché i soldati romani avrebbero costretto uno spettatore come Simone di Cirene ad aiutare a portare la croce di Gesù.
Un’altra scoperta avvincente è che la maggior parte dei fossili di polline lasciati sulla Sindone provengono dalla Giudea settentrionale, e non dalla Francia o da altri luoghi dove il panno è stato conservato negli ultimi 700 anni.
Secondo il regista Orlando, il film merita di essere visto anche se non si crede perché «potresti arrivare a capire che per perseguire la verità a qualsiasi livello, la ricerca includerà sempre la fede».