Monet al Vittoriano Dal Musée Marmottan Monet di Parigi arrivano al Complesso del Vittoriano di Roma, Ala Brasini, sessanta opere di Claude Monet, considerato spesso il pittore più grande tra gli impressionisti francesi.
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Spesso dimentichiamo che quello impressionista fu anzitutto un movimento circoscritto nel tempo e che lo stesso Monet, dagli anni ‘70 dell’Ottocento in poi, intraprese un percorso artistico contrassegnato da una sua originalità.
Il ciclo delle ninfee, uno dei suoi soggetti ricorrenti, non a caso, va dagli anni immediatamente successivi al periodo impressionista fino a quando Monet, ormai invecchiato, era prossimo alla morte.
Egli fu un artista poliedrico che nel corso della sua produzione si concentrò soprattutto sui paesaggi, resi con tecnica e prospettiva molto moderne se messe a confronto con i paesaggisti dei secoli precedenti e dello stesso Ottocento.
Studiò a fondo la luce, le ombre e i colori, rivoluzionando il modo in cui rappresentare la realtà. Il pubblico potrà visitare questa mostra dal 19 ottobre 2017 all’11 febbraio 2018, nella stessa sede in cui anche gli anni scorsi sono state allestite mostre del medesimo movimento culturale e pittorico (come, per esempio, ‘Impressionisti dal Museo d’Orsay’ del 2016).
Le opere dell’artista francese sembrano pertanto inserite nel solco di un progetto coerente, a lungo termine, con l’obiettivo di scoprire l’opera del maestro Monet in occasioni e momenti diversi. Gli impressionisti della prima ora si riunivano in atelier privati, organizzavano esposizioni emancipandosi dalla pittura molto accademica propria invece di un ambiente come quello del Salon, più ortodosso e tradizionale.
L’epiteto stesso di ‘impressionisti’ nasce originariamente con un’accezione negativa. Fu coniato da un critico severo verso il neonato movimento, il quale pensava che la nuova tecnica pittorica nascondesse l’incapacità di finire un quadro, lasciandolo incompleto.
Monet seppe reagire a tale critica, dando un titolo evocativo a un suo quadro ormai celeberrimo: ‘Impressione, levar del sole’, del 1872. Questo suo dipinto è oggi conservato proprio al Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui provengono le sessanta opere esposte all’Ala Brasini del Vittoriano.
Tra i capolavori esposti vi sono, oltre che alcuni esemplari delle già citate Ninfee (1916-19), dipinti che percorrono idealmente la sua carriera, come ad esempio il suggestivo ‘Londres. Le Parlement. Reflets sur la Tamise’ (1905), risalente al soggiorno londinese del pittore in cui egli poté conoscere le tonalità cromatiche dei paesaggisti inglesi.
Biglietti: Intero € 15 (audioguida inclusa)
Ridotto € 13 (audioguida esclusa)
Articolo a cura di Federico Musardo
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