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    Una donna è stata nominata direttrice artistica di una delle migliori orchestre di Vienna

    Credit: Justin Tallis / AFP

    Dal 1 settembre 2019, Marin Alsop diventerà la prima donna a dirigere l'Orchestra Radio Sinfonica nella capitale mondiale della musica classica

    Di Marta Perroni
    Pubblicato il 29 Gen. 2018 alle 11:51 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:44

    Marin Alsop, musicista e direttrice d’orchestra americana, è la prima donna nella storia ad essere stata nominata direttrice artistica della Radio-Symphonieorchester Wien (l’Orchestra Radio Sinfonica di Vienna). Alsop assumerà la carica a partire dal primo settembre 2019.

    Il contratto è stato firmato e inizialmente durerà tre anni comprendendo concerti, produzioni operistiche, tour, radio, CD e DVD.

    Alsop, uno dei direttori più importanti al mondo, era già stata la prima donna a dirigere l’ultima serata del “The Prom” alla Royal Albert Hall di Londra, ha dichiarato di essere onorata di assumere la carica a Vienna, che ha definito “la sede della musica classica”.

    Come sottolinea Alsop però, chiamare una donna “prima” a qualsiasi cosa oggi non è decisamente una bella vanteria. Figlia unica di musicisti professionisti, è già al timone della Baltimore Symphony Orchestra e della São Paulo State Symphony Orchestra.

    Ma è davvero innovativa, purtroppo, la sua presenza come direttrice a Vienna, capitale della musica classica del mondo, che è stata fin troppo lenta nell’accogliere i musicisti donne, per non parlare di promuoverli in ruoli di potere. Alsop ha ribadito infatti che sperava di arrivare nel momento in cui essere “la prima donna” non sarebbe più stata una novità.

    “Sono molto onorata di essere la prima” ha ammesso “ma sono anche piuttosto scioccata dal fatto che in questo anno, in questo secolo,  ci possono ancora essere  le prime volte per le donne”.

    Nel comunicato ufficiale della ORF (Austrian Broadcasting Corporation) ha dichiarato di essere determinata a vedere il suo nuovo incarico come un’opportunità per cercare di andare oltre il fatto di essere stata “la prima” e puntare a come si possano creare molte più opportunità per le donne in ruoli di comando e, finalmente, cambiare il panorama per le generazioni future.

    Il mondo musicale di Vienna ha tristemente fatto sempre notizia per il suo atteggiamento discriminatorio nei confronti delle donne. E soltanto 20 anni fa la Filarmonica di Vienna si inginocchiò alla pressione dell’opinione pubblica e annunciò che avrebbe ufficialmente accettato per la prima volta donne musiciste.

    Assurdo il fatto che, in realtà, una musicista donna c’era ed era l’arpista Anna Lelkes, presente nell’orchestra per i precedenti 26 anni, ma la Filarmonica di Vienna non aveva mai riconosciuto la sua presenza, e permetteva soltanto che che le sue mani fossero visibili durante le trasmissioni televisive.

    Anche dopo l’apertura ufficiale alle donne però, l’orchestra è stata estremamente lenta nel nominarle e, ancora negli ultimi anni, è dominata in modo schiacciante da uomini (fino al 2006 il rapporto era di 136 a 1, con un tasso di licenziamenti per le donne del 33%, oltre sei volte superiore rispetto agli uomini).

    Alsop ha descritto invece la Vienna RSO, che celebra il suo 50 ° compleanno il prossimo anno, come un’orchestra innovativa e all’avanguardia che si è presa una grande responsabilità nel compiere questo passo inaspettato.

    La neo direttrice ha fatto molto negli anni per rompere le discriminazioni di genere, e nel suo discorso per l’ultima serata del The Proms nel settembre 2013, aveva detto che sperava che quella serata sarebbe stata vista “come una progressione naturale verso una maggiore inclusione nella musica classica per la seconda, terza, quarta, quinta, e le centinaia di donne a venire.”

    Commentando così la sua nomina riguardo a chi la considera una stranezza “penso che abbia più a che fare con la mancanza di opportunità e quindi con un basso livello di conforto nella società a vedere le donne in determinati ruoli. Ci vorrà molto tempo per noi come società ad adattarci”.

    “Ciò che sta accadendo in Austria si riflette ovviamente in quello che sta accadendo negli Stati Uniti, nel Regno Unito e ovunque” continua “le persone pensano che noi nel mondo della musica classica viviamo in un museo, ma questo è un errore. I musicisti classici tendono ad essere molto impegnati nel mondo che li circonda, la cosa meravigliosa della musica classica è che può davvero trascendere la politica perché è senza parole, quindi siamo in grado di raggiungere queste barriere e queste differenze e costruire ponti di esperienza comune”.

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