Wright, nel suo ultimo libro intitolato L’anno della peste. L’America, il mondo e la tragedia Covid, pubblicato in Italia da NR edizioni, ha ricostruito la storia della pandemia, dagli errori che hanno portato il contagio a diffondersi, fino alla gestione politica per molti versi disastrosa, con un occhio alla realtà americana nel suo complesso e alle ripercussioni sulla società. “I No vax sono una sorta di setta, una setta politica”, dice Wright nell’intervista. “È un po’ come affiliarsi a una setta: le persone seguono una setta non perché ci credono, ma perché cercano una comunità”. Il giornalista sottolinea che “se non ci vacciniamo, nuovi virus sono alle porte” e che “se la Cina fosse stata più trasparente, la risposta complessiva sarebbe stata diversa”.
Lo sguardo del premio Pulitzer è anche rivolto agli esteri: “Siamo stati in Afghanistan per 20 anni e proprio la rapidità della presa di Kabul fa capire quanto la missione fosse senza speranza. I talebani si sono comportati piuttosto bene, non hanno attaccato l’esercito americano. Ma ci sono alcune tragedie che non puoi fermare. E i talebani sono più di una tragedia, sono una sorta di fallimento”. Infine, lui che fu amico di Jamal Khashoggi, commenta il ruolo dell’Arabia Saudita e del principe ereditario Bin Salman.
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