L’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha un hobby: postare sulla propria pagina Facebook, una volta ogni tanto, liste di film, album o libri preferiti.
In passato aveva consigliato 6 libri per diventare delle persone migliori, dei libri sulla disuguaglianza o i migliori libri di autori africani che abbia mai letto in occasione di un viaggio nel continente nero.
Ma ora è estate, e questo per Obama vuol dire potersi prendere il tempo per decidere attentamente che libri leggere per rilassarsi, “che si tratti di una vacanza con la famiglia o di un pomeriggio tranquillo”.
Leggi anche: Cosa leggere quest’estate: 15 libri consigliati dalla redazione di TPI
“Quest’estate sono stato assorbito da romanzi nuovi, rivistati o classici, o libri che hanno riaffermato la mia fede nella possibilità di procedere insieme, cercando la verità”, ha scritto Obama.
Ecco i libri che ha consigliato:
Educated, di Tara Westover
“La notevole biografia di una giovane ragazza cresciuta da una famiglia survivalista dell’Idaho che si batte per la propria educazione, pur mostrando una grande comprensione e un affetto per il mondo che lascia dietro di sé”, dice l’ex presidente.
Warlight, di Michael Ondaatje
Obama lo descrive come “una meditazione su come gli effetti della guerra continuino a toccare le famiglie”.
A house for Mr Biswas, di Vidiadhar Surajprasad Naipaul
Obama dice di aver deciso di rileggere questo romanzo del premio Nobel per la Letteratura indiana dopo aver ricevuto la notizia della morte dell’autore, l’11 agosto 2018.
È il primo grande libro scritto dal premio Nobel e racconta com’è crescere a Trinidad dovendo fare i conti con l’identità post-coloniale.
An American Marriage, di Tayari Jones
Questo romanzo, che Obama ha definito “commovente”, racconta invece degli effetti di una sentenza sbagliata su una giovane coppia afro-americana.
Factfulness: Ten Reasons Why We’re Wrong About the World, di Hans Rosling
Scritto da uno dei più grandi esperti di salute pubblica del mondo, per l’ex presidente degli Stati Uniti rappresenta “un libro colmo di speranza sul potenziale del progresso umano quando si riesce a lavorare sui fatti piuttosto che sui nostri pregiudizi insiti”.