Dall’Italia al resto del mondo: la corrente del Realismo Magico
Avete mai sentito parlare di Felice Casorati, Carlo Carrà, Gino Severini, Antonio Donghi? Il realismo torna di moda durante gli anni Trenta eppure si tinge di tonalità surreali, le forme fisiche dei soggetti ritratti diventano algide presenze, i volti echeggiano gli ovali di Piero della Francesca. A Milano, a Palazzo Reale, sono arrivati 80 capolavori del Realismo Magico, corrente artistica che ha subito una damnatio memoriae in passato perché troppo contemporanea all’ascesa dei fascismi. In questo periodo in alcuni angoli del mondo accade qualcosa di inaspettato, dopo la scossa data all’arte dalle Avanguardie – cubismo, futurismo, dadaismo, costruttivismo ecc. – alcuni pittori sentono il bisogno di tornare alla figuratività: ciò avviene in Germania, con la Nuova Oggettività, in America con artisti come Edward Hopper e in Italia in cui, come era successo in precedenza con i Preraffaelliti inglesi, ci si guarda alle spalle, ripescando una tradizione pittorica più antica. Ecco che Giotto, Masaccio, Piero della Francesca sembrano tornare ad ispirare le tele con la plasticità delle loro linee, la potente volumetria delle loro figure, la chiave di volta delle loro composizioni, infuse dei principi prospettici.
FABIO VIALE, IN BETWEEN
DOVE: Palazzo Reale – T0
QUANDO: fino al 09/01/2022
PERCHÉ: Statue classiche che vantano una pelle ricoperta di tatuaggi, tribalismo metropolitano versus ideali di bellezza forse antiquati ma imprescindibili: questa la sfida di Fabio Viale. Trovate persino una lorica per cui ha fatto da modello Fedez.
GIACOMELLI / BURRI. FOTOGRAFIA E IMMAGINARIO MATERICO
DOVE: Palazzo del Duca – AN
QUANDO: fino al 07/11/2021
PERCHÉ: Due degli artisti italiani più significativi del ‘900, si trovano uniti in un’esposizione che ne celebra le assonanze visive e l’amore sconfinato verso il paesaggio: Mario Giacomelli, fotografo; Burri “l’artista dei sacchi”.
KLIMT. LA SECESSIONE E L’ITALIA
DOVE: Palazzo Braschi – RM
QUANDO: fino al 27/03/2022
PERCHÉ: 200 opere tra oro e rigogli stilizzati, femme fatale e affondi freudiani ci proietteranno indietro nel tempo. Sui manifesti romani campeggia Giuditta I ma la vera star è Ritratto di Signora, trafugato nel 1997 e recuperato nel 2019.