A partire dal 19 ottobre si terrà a Roma, presso il Complesso del Vittoriano, un’esposizione di circa sessanta opere di Claude Monet, considerato uno dei padri dell’Impressionismo.
I lavori esposti sono quelli provenienti dal Musée Marmottan Monet, che nel 2016 ha festeggiato gli 80 anni di vita.
Si tratta delle opere che Monet conservava nella sua dimora di Giverny, il comune nell’Alta Normandia in cui il pittore francese visse dal 1883 fino alla sua morte, avvenuta nel 1926. Dopo la sua scomparsa il figlio Michel donò le opere al museo.
L’esposizione, curata da Marianne Mathieu, contiene i primissimi lavori del pittore, le celebri caricature della fine degli anni Cinquanta dell’Ottocento, i paesaggi rurali e urbani di Londra e Parigi, i ritratti dei figli e le tele dedicate ai fiori del giardino (rose, glicini, agapanti) amati dal poeta.
Inoltre, mostrerà le opere che Monet realizzò nel suo giardino, i salici piangenti, il viale delle rose o il ponticello giapponese, fino alle celebri Ninfee e Glicini.
La mostra si propone di rendere conto delle molteplici sfaccettature del lavoro del pittore, restituendo la sua vasta ricchezza artistica.
È già possibile pre-acquistare i biglietti della mostra, qui ulteriori informazioni.
Chi era Claude Monet
Nato a Parigi nel 1840, a sedici anni si trasferì per studiare presso la scuola di Le Havre, dove conobbe il pittore Eugéne Boudin, che lo iniziò alla pittura en plen air, all’aria aperta.
Tornato a Parigi, incontrò il pittore Edouard Manet, il pittore francese che a metà del Diciannovesimo secolo era il punto di riferimento per tutti gli artisti che stavano abbandonando l’arte accademica delle opere esposte nei Salons di pittura.
A partire dagli anni Sessanta dell’Ottocento, si iniziò a vedere lo stile maturo di Monet: uno stile basato sulla luce, e sulle variazioni cromatiche, che essa riflette sulla natura e sugli oggetti. Il suo intento di pittore non fu quello di raffigurare le immagini né in modo realista né in modo accademico, ma piuttosto di catturare l’impressione che si riesce a cogliere in un istante, soggetto alla mutevolezza della luce e dell’atmosfera.
Impressione è stata la parola chiave del suo lavoro. Impressione. Levar del Sole fu il titolo di un suo dipinto del 1872, considerato uno dei manifesti della pittura dell’autore. Quando nel 1874 i pittori che dipingevano sullo stile di Monet decisero di organizzare una mostra presso lo studio del fotografo Nadar, il critico d’arte Leroy, con disprezzo, dette loro il nome di impressionisti, basandosi proprio sul titolo del suo dipinto.
Ma i pittori fecero loro questo termine e iniziarono, da lì in poi principalmente, a definirsi tali. Ebbe così inizio la pittura impressionista.
Trasferitosi nel 1880 nella sua casa di Giverny, Monet iniziò a dipingere una serie di dipinti raffiguranti le ninfee presenti nel lago della sua residenza. Morì a Giverny nel 1926.