Riceviamo e pubblichiamo di seguito questa lettera al direttore inviata dalla lettrice Alessandra Savini.
Caro Giulio Gambino,
ho letto con grande piacere e beneficio le “Conversazioni sul futuro” tra lei e il Prof. De Masi, autografatomi in occasione della recente Festa del Fatto. In sostanza un saggio sotto forma di dialogo che dalla ricerca delle radici della contemporaneità s’inoltra in una lucida osservazione dell’oggi, epoca post industriale in cui sono smarrimento e ricerca di senso a dettare il gioco delle domande e delle risposte, una serrata dialettica tra il giovane e curioso Direttore di TPI e il saggio Professore di Sociologia.
Ogni capitolo è fonte di sapere, anche per organicità, connessioni e deduzioni, un metodo che richiama in vari punti il dialogo socratico, la maieutica, il “so di non sapere”, tra divergenze e coincidenze di riferimenti culturali e prospettive esistenziali di appartenenti a generazioni diverse.
Il Professore identifica nell’alternarsi di razionalità ed emotività le varie epoche, dal “miracolo” dell’Illuminismo che è l’elogio della prima contro religioni e superstizioni, agli eccessi ideologici ‘900eschi fino alla rivalutazione della seconda nei nostri tempi, espressa dai valori di umanità, a caratterizzare l’epoca che si annuncia, post industriale, dell’ozio creativo, il lavoro ripetitivo e faticoso addossato alle macchine, una società che si autoregge attraverso la rete, sprigionando energie autentiche non più represse dall’ossessione del lavoro.
Genialità e intuizioni del Professore che le trasformazioni di quel mondo ha studiato approfonditamente, dalle rivoluzioni del taylorismo a quelle degli anni Venti del ‘900 nei vari ambiti, marxismo, psicanalisi, cubismo, relativismo, letteratura, teatro, filosofia… E così ancora dopo la seconda guerra mondiale, l’altro miracolo della realizzazione del keynesismo, il welfare, fino al risorgere prepotente del neoliberismo, cui va il merito di aver prodotto, anche grazie alla tecnologia, la maggiore ricchezza mai vista, insieme però a pensiero unico, diseguaglianza e povertà crescenti.
Il libro si conclude con un’analisi di grande attualità, nella settimana di “rifondazione” del M5S, con l’apprezzamento della rivoluzionarietà della piattaforma Rousseau come forma di democrazia partecipativa, la stima per Conte e per Zingaretti, pur con critiche, aprendo una prospettiva identitaria del Pd proprio nella ZTL, dove sa far bene e non si grillizzi come vorrebbe Bettini, mentre auspica per i 5 Stelle il ritorno alle piazze per poi essere complementari nel voto.
Infine la Scuola del Fatto, da lui definita un “regalo”, forse l’idea di realizzare finalmente qualcosa che richiamasse la Mont Pelerin Society o Circoli simili per ispirare e formare altri pensatori ed epigoni? D’altronde non è quella dell’intellettuale e sociologo De Masi un’autentica vena di creatività e passione pedagogica e civile?
In conclusione le sono davvero grata per la pubblicazione di questo dialogo scientifico ed emotivo, tra Mimmo & Giulio, fatto di affinità, umanità, profondità, divertimento, futuro, un vero miracolo! Grazie e buon Lavoro!
Alessandra Savini