Proiettato alla Camera il docufilm di Luca Telese “Stato di Grazia”
Si è svolta lunedì 6 novembre, nell’Aula dei gruppi parlamentari, la proiezione del docufilm diretto da Luca Telese “Stato di Grazia”, che racconta la storia di Ambrogio Crespi: un uomo la cui vita è stata sconvolta da un caso giudiziario destinato a fare la storia della giustizia di questo Paese.
Un viaggio fatto di indagini raffazzonate e dichiarazioni improbabili che hanno da subito rafforzato l’incredulità da parte non solo dei parenti e degli amici di Ambrogio, ma anche degli addetti ai lavori, avvocati e giornalisti, tutti convinti della sua più completa estraneità ai fatti.
Ma come sottolinea il regista “non troverete un dito puntato perché questa storia si racconta da sola – e –continua Telese – abbiamo incontrato delle persone straordinarie nel sistema e lo stato ha la forza per correggersi e non essere solo punitivo”
L’evento si è svolto alla presenza del Presidente della Camera On. Lorenzo Fontana, il quale nel suo intervento di apertura ha sottolineato quanto la storia di Crespi sia “una storia di sofferenza e di grande umanità, anche di coloro che gli sono stati vicini nella sua battaglia. È infine una storia di giustizia – ha concluso il Presidente Fontana – in cui Crespi non ha mai smesso di credere, testimoniata dall’atto di clemenza che ha ricevuto. E questo è certamente il messaggio più potente che la sua vicenda ci trasmette”.
Il Sottosegretario alla Giustizia On. Andrea Ostellari ha considerato una grande un’opportunità conoscere la storia di Ambrogio Crespi,sottolineando che ciò che più deve interessare anche il dibattito sul tema della giustizia è “il superamento della visione innocentista versoquella colpevolista, con l’accensione di un faro importantissimo sulla funzione dell’esecuzione della pena”.
Meticoloso e attento l’intervento del capo della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo, che ha riscontrato nella pellicola di Telese il rispetto che si deve ad una sentenza passata in giudicato: “sarebbe stato facile – ha commentato Melillo – in una vicenda come quella di Ambrogio Crespi passare dall’espressione del dubbio angoscioso sulla giustificazione razionale della condanna, all’aggressione polemica nei confronti della funzione giudiziaria: ma il film non lo fa e questo è un merito ed è anche una lezione su cui in tanti dovrebbero riflettere”.
La Dott.ssa Giovanna Di Rosa, Presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano, ha definito l’intera vicenda come “il trionfo della giustizia sostanziale”. Il Presidente Di Rosa ha anche sottolineato come in tutta questa storia “si ravvisa una condotta talmente significativa rispetto all’accettazione delle regole che ci porta ad affermare che lo Stato vince, ancora una volta”.
Al dibattito che ha preceduto la proiezione del film è intervenuto anche Marco Lombardi, Amministratore Delegato di Proger SPA, che ha prodotto la pellicola insieme ad Alfio Bardolla e che ha scelto di continuare la collaborazione con Ambrogio Crespi proprio durante la fase più delicata della sua storia giudiziaria perché “da uomo e da imprenditore – ha dichiarato – ho voluto seguire il mio istinto che mi diceva di rimanere al fianco di Ambrogio”.
Chiude il dibattito l’Avvocato Marcello Elia, colui che ha seguito Crespi nei tre gradi di giudizio. Secondo difensore, pur riconoscendo alcuni grossi limiti del nostro sistema giudiziario la condanna a 6 anni di reclusione confermata dalla Corte di Cassazione nel Marzo 2021 “non ha scalfino il credo di Ambrogio nella giustizia”.
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