Qualcuno ha gettato via un mucchio di libri per strada, con noncuranza, a Cerveteri, in provincia di Roma.
La maleducazione e lo scarso senso civico non fanno certo notizia, ma quanto scoperto dal giovane sceneggiatore Igor Artibani, che ha trovato i libri per strada, sì: tra i tanti volumi che giacevano al lato della strada, infatti, c’era anche una preziosissima edizione italiana del novembre 1958 de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, uno dei classici della letteratura italiana.
Il romanzo narra le trasformazioni in atto nella società siciliana durante il Risorgimento, tra la fine del regime borbonico e l’instaurarsi del Regno d’Italia, ed è stato pubblicato postumo nel 1958 da Feltrinelli un anno dopo la morte dell’autore, andando a vincere il Premio Strega nel 1959 e diventando uno dei romanzi di riferimento del secondo dopoguerra italiano.
Ora viene considerato uno dei più grandi romanzi della letteratura non solo italiana ma anche mondiale. Per questo, il valore stimato della prima edizione ritrovata fortuitamente da Artibani è tra i 900 e i 1300 euro.
Autore tv e sceneggiatore, Artibani ha raccontato a Repubblica che il ritrovamento è stato merito del suocero: “Sapendo che colleziono libri, mi ha chiamato e mi ha detto che aveva trovato questi testi gettati a terra e che erano lì da alcuni giorni”.
Notando tra i tanti volumi una vecchia copertina del Gattopardo, ha chiesto al suocero di recuperare il romanzo per lui, senza aspettarsi di ritrovarsi tra le mani un esemplare di così grande valore.
“Quell’edizione, con quella stessa copertina, in realtà si trova ai mercatini a un euro – due euro perché nel corso degli anni è stata ristampata più volte”, ha spiegato Artibani.
Così, il volume è rimasto nella sua macchina per qualche giorno prima che il giovane si rendesse conto del tesoro trovato, aprendo la copia e leggendo ‘Prima edizione italiana: novembre 1958’.
Altre copie di quella prima edizione sono in vendita online a prezzi che sfiorano, o talvolta superano, i mille euro. “Insomma, mi sono ritrovato in mano un libro che non mi sarei mai potuto comprare”, ha detto Artibani.
Il ragazzo ha così deciso di raccontare la storia con un tono ironico su Facebook, ringraziando “l’anonimo donatore che a Cerveteri ha pensato di disfarsi di alcuni libri in un modo molto civile e rispettoso dell’ambiente in cui vive”.
Spiegando il ragionamento dietro al proprio post, Artibani ha detto di averlo scritto con la speranza che le sue parole arrivino all’ex proprietario. Non tanto per fargli vedere cosa si è perso, quanto per fargli capire che i libri non si gettano a terra così: “a Cerveteri abbiamo la raccolta differenziata, non ha senso buttarli accanto a un bidone per la raccolta dei vestiti”, ha spiegato.
E dell'”anonimo donatore” dice: “È qualcuno che non ne capisce molto di libri. Anche il peggior collezionista sa che quella edizione è davvero rara e che di copie ne esistono pochissime. Probabilmente si tratta di un lascito di un genitore o di un nonno”.