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Finite le Olimpiadi a Parigi, ecco tutte le mostre che si possono vedere nei musei

Di Fabio Milani
Pubblicato il 29 Ago. 2024 alle 11:41

Inutile dire che queste Olimpiadi e gli spettacoli inerenti ci hanno veramente stupito ed entusiasmato. Una per tutte l’esibizione della band musicale metal GOJIRA che ha suonato dai balconi della Conciergerie, accompagnati da una cantante che interpretava la regina Maria Antonietta, con la testa mozzata dalla ghigliottina in mano. Superba. Fa bene ricordare che questa edizione dei giochi si sarebbe dovuta svolgere a Roma ma a causa del diniego dell’ex sindaca Raggi ciò non è stato possibile. 

Purtroppo già prima delle olimpiadi è terminata la più grande mostra retrospettiva dell’artista Constantin Brancusi al centre Pompidou.  Era veramente da non perdere. 

Ma possiamo ancora consolarci con altre chicche che forse compenseranno questa mancanza organizzativa. 

LE MONDE COMME IL VA. Bourse de Commerce Pinault Collection fino al 2 settembre salvo proroga. 

Una mostra questa da non perdere e che fa pensare. Il mondo com’è? Ce lo mostrano artisti come Kimsooja che con la sua installazione “To Breathe – Constellation” occupa la rotonda del museo. Il pavimento specchiato crea uno spazio surreale dove i corpi dei visitatori sfidano le leggi della gravità.  

Lo scontro generazionale è presente in tutta la mostra che espone opere della collezione Pinault a partire dagli anni ’80. Sorprendenti i vecchietti sulle carrozzelle che si scontrano, degli artisti Sun Yuan e Peng Yu. Intorno a loro il mondo che cambia. Al primo piano troviamo le opere di Koons, Hirst, Sherman, Cattelan, Imhof, Lavier, Taburet, Sturtevant e tanti altri che ci mostrano le nostre debolezze e i nostri incubi. 

Credit Arch. Fabio Milani

FONDAZIONE VUITTON.  MATISSE: THE RED STUDIO. Fino al 9 settembre. 

Inaugurato nel 2014 questo grande centro espositivo situato nel parco di Bois de Boulogne e progettato dall’Arch. Frank O. Gehry, vi sorprenderà e vi lascerà a bocca aperta: 3850 mq di sale espositive. Le dodici vele bianche che svettano sulla cima dell’edificio sono state realizzate in acciaio, legno, lastre curvate di vetro e coprono le numerose terrazze dalle quali si hanno delle viste pazzesche di Parigi. 

Ero rimasto alla mostra di Matisse alle scuderie del Quirinale a Roma ma questa è tutta un’altra cosa. L’esposizione si focalizza sul celebre quadro “lo studio rosso”, che si trovava a Issy-Les-Moulineaux, nel quale l’artista dipinse il contenuto al suo interno con tutte le sue opere presenti realizzate come se fossero in miniatura.  Questo lavoro non ebbe molta fortuna e neanche i più importanti collezionisti lo apprezzarono. Poi nel 1949 fu acquistato dal Moma di New York che lo ha prestato alla Fondazione. Nel quadro possiamo vedere le sculture in serie delle teste di Jeannette e il marinaio. Poi tele  come la Danza e il Ciclamino Viola , quadri nel quadro che hanno ispirato altri artisti come De Chirico e Magritte. 

Credit Arch. Fabio Milani

 

FONDAZIONE VUITTON. FORME E COLORI: OMAGGIO A ELLSWORTH KELLY. Fino al 9 settembre. 

In omaggio al centenario della nascita di questo grande artista astratto americano, la fondazione Vuitton, in collaborazione con il Glenstone Museum e l’Ellsworth Kelly Studio, espone oltre cento dipinti, disegni, sculture, fotografie e collage che ben rappresentano il suo percorso artistico nel tempo. 

Il suo colore è il dato più eclatante. L’opera “Yellow Curve” che si estende per oltre 60mq lasciando lo spettatore di stucco. Per non parlare poi di “Tableau Vert” e di “Painting in Three Panels” o anche “ Spectrum VIII” realizzato nel 2014 appositamente per decorare la sala dell’auditorium della Fondazione Vuitton.  

Insomma un viaggio nella bellezza tra colori, forme, linee e spazio che non dovete assolutamente perdervi. 

Credit Arch. Fabio Milani

 

FONDAZIONE VUITTON. “INSIDE THE HORIZON” DI OLAFUR ELIASSON. Mostra permanente. 

Dal giallo di Ellsworth passiamo al giallo di Eliasson. Tutta l’installazione dell’artista è collocata al piano seminterrato dell’edificio esattamente dove arriva l’acqua della cascata. Rappresenta un caleidoscopio specchiato che divide l’immagine del mondo e delle cose che vediamo. 

Il tutto crea nuovi orizzonti e dialoga con la particolare architettura di Gehry.  

 

MUSEO DU QUAI BRANLY. MEXICA. Fino al 9 settembre. 

Questo è l’ultimo museo costruito a Parigi nel 2006 e inaugurato dall’allora presidente Jacques Chirac che ne era stato il committente. Situato vicino alla torre Eiffel rappresenta una meta fondamentale per chi ama le arti non occidentali. Progettato dall’Archistar Jean Nouvel la location è veramente bella e unica. Al suo interno potrete conoscere le arti primitive di quattro continenti e tra questi: Africa, America, Asia e Oceania. La mostra “Mexica” si inserisce benissimo nel contesto museale. Facendo riferimento alla scoperta del 21 febbraio 1978 quando nella Città del Messico per caso scoprirono le rovine dell’antichissima città di Tenochtitlan erroneamente attribuita da secoli agli Aztechi. Queste scoperte aprirono un capitolo nuovo negli studi svelando nuove verità e documentazioni sul misterioso impero Mexica. La mostra è come un viaggio avvincente tra i costumi, le usanze e il credo di questa popolazione con oltre 200 riti di venerazione delle divinità locali. 

Un viaggio nel tempo. 

Credit Arch. Fabio Milani

 

MUSEO GUIMET. GUARDIANI DEL TEMPO DI JIANG QIONG ER. Fino a febbraio 2025. 

In uno dei musei parigini più belli e restaurati da poco, questa mostra dell’artista di Shangai Jiang Quing Er apre l’anno della Cina con installazioni spettacolari che reinterpretano la cultura cinese con i suoi simboli mitologici. La facciata del museo è ricoperta di un telo di tulle rosso che rappresenta il colore della Cina. Sono presenti anche dodici creature mitiche ispirate alle leggende cinesi. Tutto ciò rappresenta “l’origine”. 

Per “iniziazione “le colonne della rotonda dell’ingresso museale sono rivestite dal colore rosso in diverse tonalità rappresentando il simbolismo leggendario cinese. La biblioteca del primo piano presenta un’installazione visiva e sonora dal titolo “Twelve Calls” dove un insieme di statue in bronzo disposte a livello circolare, rappresentano: l’Autenticità, la Fraternità, l’Inclusione, la Pace, l’Uguaglianza, la Gentilezza, il Tempo, l’Esplorazione, il Coraggio, la Natura, la Saggezza e la Libertà.  Sulla terrazza verde l’installazione “Her Voice –Bravery” ricopre il tetto del museo con una gigantesca rete sulla quale sono state scritte le parole di un collettivo di donne utilizzando una nuova scrittura inspirata al nu shu che è l’unico linguaggio al mondo utilizzato solo dalle donne. Il percorso catartico termina al quarto piano per “l’Introspezione” dove vi aspetta la sala appunto dei guardiani che meditano e scrutano su di noi. Durante l’anno sarà possibile meditare e riflettere sul significato del tempo e della vita anche attraverso le cerimonie del tè e dell’incenso circondati da pietre naturali e da una maglia profumata di 5000 mattoncini di tè pu’er. 

Credit Arch. Fabio Milani

FILARMONICA DI PARIGI. METAL ( Diabolus in Musica). Fino al 29 settembre . 

Nel bellissimo edificio progettato dall’Archistar Jean Nouvel consiglio tutti di vedere questa mostra curata da Milan Garcin e da Corentin Charbonnier che ci offre una visione completa di tutti i gruppi metal in tutto il mondo. Non solo Metallica, Iron Maden, Behemoth, Gojira, Pantera, Slipknot, Slayer, Anthrax, korn, etc etc. Troverete i video degli storici concerti, gli strumenti musicali, le magliette, i quadri e le scenografie, i costumi, i vinili, i poster provenienti da collezionisti privati di tutto il mondo. Vi aspettano dei templi dedicati ognuno ad un gruppo musicale diverso come i Black Sabbath, Alice Cooper, Metallica, Megadeth, Kiss, System of a Down,Led Zeppelin, Deep Purple e Ozzy Osbourne.  

Non perdetelo. Appena uscirete vi troverete davanti il palazzo della citè de la music di un’altra Archistar ovvero Christian de Porzamparc. Il museo degli strumenti musicali è veramente una sorpresa insieme all’architettura dell’edificio con le sue tonalità tenue che richiamano le note musicali. 

Credit Arch. Fabio Milani

 

Museo Picasso. Mostra “Picasso Iconofago”. Fino al 15 settembre 

Uno dei musei più grandi al mondo che custodisce tra le opere più importanti dell’artista. Fu inaugurato nel 1985 dal presidente socialista Mitterand nello splendido palazzo Sale’ in pieno centro del quartiere Marais. La mostra permanente segue un percorso che va dal 1895 al 1972 e segue tutto il percorso creativo del maestro. La mostra “Picasso Iconofago” ci fa scoprire l’approccio di Pablo alla storia dell’arte con un mix di destrutturazioni, decomposizioni e di studi delle opere dei grandi maestri. Attraverso temi come quello del minotauro, dell’eroe e del voyeur scoprirete i suoi disegni le sue sculture e i suoi dipinti. 

CENTRE POMPIDOU. SURREALISME. Fino al 13 gennaio 2025. 

Una mostra interessante. Chi ha visto la biennale Arte di Venezia di due anni fa e la mostra sempre a Venezia al Guggenheim Museum “Surrealismo e Magia”, ritroverà esposte diverse opere. Ma l’esposizione parla anche di evoluzione del movimento ed include artisti come De Chirico, Mirò e altri. Se ci andrete non vi perdete la mostra permanente che merita una visita di sicuro. 

ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA. LE SFIDE DEL CORPO. Fino al 19 settembre  

In questo palazzo che fu in passato il bellissimo hotel de Galliffet, nel centro di Saint Germain, e che fu costruito tra il 1776 e il 1792 dall’architetto Jacques-Guillame Legrande, si svolge un’importante mostra dedicata ai corpi. 

 Fu frequentato da tante illustri personalità e tra queste Benjamin Constant, Chateaubriand, Napoleon Ier, Madame de Stael etc. Nel 1909 fu acquisito dallo stato italiano divenendo anche la sede dell’ambasciata. Circondato da un bel giardino con le rose, quando sono arrivato mi ha accolto il suo direttore Antonio Calbi persona gentilissima che mi ha spiegato e sintetizzato la mostra. L’ho fotografato nella prima sala dove si trova la copia del “Pugile seduto” realizzata in 3d per la mostra Tota Italia a Pechino il cui originale è custodito al museo Nazionale Romano, circondato dalle tante foto di pugili veri del fotografo romano Piero Pompili. Respiro un’atmosfera franco-pasoliniana. L’esposizione esplora il rapporto tra arte e sport con il passare del tempo. Una visione lucida che coinvolge anche la scultura “l’Uomo in Movimento” di Umberto Boccioni e una copia in gesso del “Discobolo” di Lancellotti. Le tre sculture sono circondate dai lavori di ben 47 artisti importanti. 

Credit Arch. Fabio Milani

 

Per finire consiglio a tutti di visitare le tante residenze artistiche che pullulano nel centro storico di Parigi. Tra queste cito l’interessante 59 Rivoli. Un posto veramente magico. Un intero palazzetto in pieno centro dedicato all’arte. Questo palazzo venne occupato nel 1999 da 3 artisti che poi nel 2009 aprirono al pubblico e ogni anno oltre 40000 persone visitano questi studi di artisti che superano le 30 unità. Qualche nome? Luigi La Ferla, Kim Naryeong, Fay Lea, Miles e Gaspard Delanoe. Stessa cosa vale per Villa Belleville un ex grande magazzino occupato dagli artisti e diventato il loro studio e spesso una galleria per mostrare i loro lavori. Sono stato accompagnato a visitarlo dallo scultore Sevak Grigoryan che ringrazio. Un posto da non perdere. 

 Vi consiglio anche   il viadotto delle arti- Viaduc des art, un vecchio viadotto ferroviario della linea Bastille . Un percorso pedonale accompagnato da 60 archi in mattoncini rossi in cui troverete murales e una serie di laboratori di rame e di argento. Il percorso parte dalla Bastiglia e arriva fino a Saint-Mandè e si possono vedere tra la vegetazione anche scorci inconsueti della città. È il primo percorso sopraelevato della storia mondiale. Prima di quello di New York e cioè dell’High Line Park. 

Credit Arch. Fabio Milani

  

 

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