Facebook ha censurato alcune immagini postate sulla piattaforma e che ritraggono i quadri di nudi realizzati dall’artista Rubens.
I musei del nord del Belgio non hanno preso bene la notizia della censura da parte dell’algoritmo del famoso social network, bollata come troppo spinta per essere pubblicata.
La piattaforma è quindi accusata di non saper distingue tra arte e pornografia.
Una serie di musei e istituzioni culturali del Belgio hanno deciso di inviare una lettera al direttore di Facebook per chiedergli di risolvere il problema e di lasciare che gli utenti pubblichino integralmente le foto dei nudi di Rubens.
“Indecente, è questo il modo in cui il seno, i glutei e i cherubini di Peter Paul Rubens vengono considerati, ma non da noi, bensì da voi”, scrivono i firmatari della lettera di protesta.
“Potremmo riderci sopra, ma questa censura complica la vita degli attori culturali che vogliono far scoprire le opere dei maestri fiamminghi”.
“Oggi non è più possibile promuovere il nostro patrimonio culturale unico sul social network più popolare”, ha detto il direttore di Visit Flanders, Peter De Wilde.
Parole dure anche da parte della portavoce Tama d’Haen, che specifica che “il 20 per cento dei post (su Facebook) dedicati ai Maestri fiamminghi non possono essere mostrati al mondo”.
L’ufficio del turismo ha anche dato vita ad una protesta contro l’algoritmo che ha censurato i nudi di Rubens, diffondendo un video ironico in cui invita i visitatori della House of Rubens che si trova ad Anversa ad allontanarsi dai dipinti del pittore per “proteggersi dalla nudità”.
“Sfortunatamente la promozione del nostro patrimonio culturale unico non è più possibile sul social network più popolare”, ha lamentato il ceo di Visit Flander, Peter De Wilde.
Qui il video della protesta diffusi dai musei fiamminghi contro la censura dei quadri del pittore Rubens:
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