Fabrizio Plessi, “Il segreto del tempo”
Terme di Caracalla – Roma
Fino al 16 ottobre 2019
È una bella mostra sensoriale che vi accompagnerà nello spazio sotterraneo alle Terme e da poco aperto al pubblico dopo anni di lunghi restauri.
Fabrizio Plessi grande artista italiano le cui opere sono sparse in tutto il mondo è stato uno tra i primi video artisti italiani. Ha realizzato 500 mostre personali, dal Centre Pompidou di Parigi (1982) al Guggenheim di New York (1998), dal Museum of Contemporary Art di San Diego ( 1998) al Guggenheim di Bilbao (2001).
Questa volta ci parla della storia di Roma, dove l’acqua e il fuoco sono due elementi fondamentali.
Si percorrono 200 metri nel sottosuolo, dove l’artista ha collocato 12 schermi enormi che ogni volta propongono argomenti storici dell’antica città a cominciare dalle sue anfore, marmi, vestigia, ricordando la figura di Caracalla, fino all’arrivo dell’acqua e del fuoco.
Il tutto accompagnato dalla musica di Michael Nyman che rende ancora più suggestiva la visione e l’accompagna tenendo alta l’aspettativa e la tensione.
Il pubblico è libero di girovagare e di trovare il proprio punto di vista.
Lo spettacolo dura 36 minuti. I video vengono proiettati su strutture metalliche a forma di totem, che richiamano l’architettura romana, alte quattro metri.
Di fronte a questi sono collocate delle vasche, con al loro interno del liquido vero, dove le immagini proiettate si riflettono creando un bellissimo effetto.
“Il segreto del tempo” di Plessi fa muovere il drappeggio di una statua di marmo, fa riprendere la vita al busto di Caracalla e fa riempire di acqua la sua capigliatura. Segue anche un omaggio a Giovanni Battista Piranesi creando un effetto con fumo nero che si materializza su un’acquaforte della celebre serie: le carceri d’invenzione creando un’effetto oppressivo.
Il percorso termina davanti ad un capitello vero e tra i migliori mantenuti alle Terme.
Il segreto del tempo è il libro dei libri, ovvero una videoinstallazione di più di cinque metri di larghezza che vi accoglierà appena arriverete e che vi mostrerà la storia dell’artista attraverso i suoi lavori eseguiti in tutto il mondo.
Avrete modo così anche di ammirare la videoinstallazione su Roma da lui presentata nel 1987 a documenta 8 di Kassel, fino a FENIX DNA, un’opera di acqua e fuoco che nel 2017 ha invaso gli spazi del teatro La Fenice di Venezia.
Una bella esperienza.
Carlos Quintana, l’arte cubana sbarca a Venezia e a Roma
Cosa vedere a Venezia oltre alla Biennale d’Arte: Burri, “La pittura, irriducibile presenza”
Cosa vedere a Venezia oltre alla Biennale d’Arte: l’universo femminile di Brigitte Niedermair
Leggi l'articolo originale su TPI.it