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Conferenza di Archeologia Andina: ventisei archeologi si riuniscono grazie all’Ambasciata d’Italia e all’Istituto Italiano di Cultura di Lima

Di Redazione TPI
Pubblicato il 22 Dic. 2022 alle 08:15 Aggiornato il 22 Dic. 2022 alle 08:16

Dal 13 al 16 di dicembre l’Istituto Italiano di Cultura di Lima, d’intesa con l’Ambasciata d’Italia, ha ospitato la Conferenza virtuale Nuove sfide per l’archeologia andina nella cooperazione italo-peruviana: ricerca multidisciplinare e tecnologia integrata. La Conferenza risponde alla necessità di valorizzare l’apporto delle missioni archeologiche italiane allo sviluppo della scienza e dell’archeologia peruviana, coniugando valori distinti come il rigore scientifico-disciplinare, la divulgazione del patrimonio archeologico per creare consapevolezza e sensibilizzazione sul patrimonio culturale, la promozione integrata scientifico-culturale ed economico-commerciale a diretto beneficio del nostro Sistema Paese.

Nel corso del suo intervento di saluto in rappresentanza dell’Ambasciatore d’Italia Giancarlo Maria Curcio, il Primo Segretario Paolo Tonini ha ampiamente valorizzato le missioni archeologiche italiane in Perù e i progetti di cooperazione in corso, manifestando, in particolare, il forte auspicio che possano riprendere al più presto i lavori di scavo per portare alla luce il tesoro archeologico sepolto della Huaca Lercanlech presso il Bosco sacro di Pomac.

La conferenza poi si è articolata in ter giornate. La prima si è concentrata sulla lotta al degrado e alle minacce ambientali e antropiche al patrimonio culturale archeologico peruviano. La seconda ha indagato la molteplicità degli apporti disciplinari che contribuiscono a migliorare la lettura, la rappresentazione, la decodificazione e la conoscenza dei siti archeologici. Durante la terza giornata si è celebrata la Giornata Italiana dello Spazio illustrando i benefici delle tecnologie spaziali per l’archeologica.

L’ampio spettro di possibili applicazioni va da sofisticati strumenti per la microanalisi all’uso remoto di sensori prossimali e distali, con la nascita di vere e proprie nuove discipline come l’archeomagnetismo e l’archeologia satellitare. Infine, nella quarta giornata si è parlato di musei archeologici, di archivi per l’archeologia e di digitalizzazione della ricerca archeologica. Resta però sempre centrale il rapporto con le comunità di riferimento e la necessità di ricollocare il patrimonio archeologico a disposizione come fonte identitaria delle popolazioni, oltre che come occasione di sviluppo turistico. La conferenza si è chiusa il 16 di dicembre con la soddisfazione di tutti i presenti per aver creato un’opportunità di confronto e arricchimento in vista di progetti futuri e per rilanciare antiche e nuove sinergie e in primis i progetti di cooperazione archeologica nel Bosco Sacro di Pomac.

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