Gli esperti del museo Nelson-Atkins Museum of Art a Kansas City, negli Stati Uniti, hanno trovato una cavalletta fra le pennellate del quadro “Gli ulivi” del pittore olandese Vincent Van Gogh, che era rimasta impigliata nella tela esattamente 128 anni fa, quando il quadro era stato dipinto.
I curatori se ne sono accorti durante un progetto di catalogazione, osservando l’opera con una lente d’ingrandimento, e avevano inizialmente pensato ad una foglia, perché non è insolito trovare materiali simili nelle tele. Dopo un’attenta analisi però hanno capito che si trattava di una cavalletta, il cui corpo è parzialmente danneggiato.
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L’insetto è sempre sfuggito all’occhio degli osservatori perché si confondeva con i colori marrone e verde del quadro, ma la sua presenza è particolarmente importante, secondo quanto afferma Mary Schafer, curatrice del museo e autrice della scoperta, alla rivista Architectural Digest. “La cavalletta mette in connessione chi osserva il dipinto con lo stile di pittura di Van Gogh, e con il momento in cui è stato realizzato”.
Van Gogh infatti dipingeva en plein air, cioè all’aria aperta, fra sabbia, vento, natura e ovviamente insetti, e la cavalletta doveva essere caduta nella parte alta del quadro, rimanendo poi catturata dalla pennellata grumosa del pittore olandese senza che egli probabilmente se ne accorgesse.
Come più volte aveva detto nelle lettere al fratello Theo, l’esposizione a ciò che lo circondava era una parte fondamentale dell’arte di Van Gogh, e la presenza di questa cavalletta rende ancora più forte la sensazione trasmessa dalla sua opera, che non è una semplice versione della realtà, ma addirittura la ingloba.
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