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Andrea Camilleri: “Sono fortunato a essere cieco: non vedo le facce di chi semina odio”

Di Valentina Ruggiu
Pubblicato il 29 Ott. 2018 alle 17:18 Aggiornato il 18 Apr. 2019 alle 10:02

“Ancora ci sento. Ma oggi è una fortuna che sono cieco… non vedere certe facce che seminano odio, che seminano vento e raccoglieranno tempesta”.

Così lo scrittore siciliano Andrea Camilleri ha commentato la proposta della senatrice a vita Liliana Segre di istituire al Senato una Commissione anti-odio, durante il programma ‘Che tempo che fa’ condotto da Fabio Fazio su Rai3.

Le parole della senatrice Segre sono tutte da sottoscrivere. Stiamo perdendo la misura, il peso della parola, le parole sono pietre, possono trasformarsi in pallottole. Bisogna pesare ogni parola che si dice e far cessare questo vento dell’odio, che è veramente atroce  e lo si sente palpabile intorno a noi”.

In passato lo scrittore aveva già parlato del clima d’odio che si respira in Italia. Lo aveva fatto durante un’intervista di Jean Paul Bellotto e Massimo Giannini per Radio Capital “Sono vissuto tanto da sentire le acclamazioni al teatro milanese a Benito Mussolini da quelle stesse persone che lo appesero sulla tettoia di un benzinaio. Attenzione ai grandi consensi. I grandi consensi irrazionali sono come le passioni irrazionali. Facile passare dalla grande passione amorosa all’odio”.

Lo scrittore aveva ricordato che il consenso di Mussolini fu acclamato dalle stesse persone che poi lo appesero.

“Da tempo sto pensando di restituire le onorificenze, sono sempre lì lì per farlo. A 90 anni mi sono sentito estraneo alla mia patria come italiani siamo cambiati. Prima ci spacciavamo per italiani brava gente, oggi è molto difficile farlo. Era già un falso allora, figuriamoci oggi”, continua Camilleri.

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