All’età di dieci anni Andrea Camilleri inviò una lettera a Benito Mussolini. Era il 1935 e il piccolo Camilleri sognava di essere un Balilla, come il protagonista del suo giornalino preferito. Il racconto di questa lettera d’infanzia al Duce si trova nell’autobiografia “I racconti di Nenè“, in cui lo scrittore ripercorre le tappe della sua vita dall’infanzia fino ai primi esordi come regista di teatro.
Il suo più grande desiderio di bambino era combattere in Abissinia. Nella lettera Camilleri chiedeva, infatti, al Duce di farlo arruolare volontario nella guerra per la conquista dell’Africa Italiana. Lo scrittore nella sua autobiografia spiega anche come fosse perfettamente normale in quel periodo storico desiderare di essere un fascista.
Il Duce gli rispose e il messaggio fu recapitato a Camilleri dal segretario politico di porto Empedocle: “Vi preghiamo di comunicare al giovane Balilla Andrea Camilleri che è troppo giovane per fare la guerra, ma non mancherà occasione. Firmato M di Mussolini”.
Camilleri era cieco e ci vedeva benissimo: addio, maestro (di Giulio Cavalli)
Più tardi Camilleri si sarebbe pentito di quella prematura adesione al regime fascista. In un’intervista al Corriere della Sera ha confessato che avrebbe desiderato essere più coraggioso e opporsi alla dittatura: “Avrei potuto e dovuto dire un “no” più convinto al fascismo, ma a essere onesti ci sarebbe voluto un coraggio inumano. Ho detto no, ma tardi, dopo averci creduto come tutti. A guardarmi indietro ora ai miei occhi appaio come uno che ci è cascato e questo mi fa tanta rabbia. (…) Purtroppo quella lettera se la tenne il professor Innocenzo Pirandello, perché io oggi l’avrei appesa incorniciata in salotto, tanto la trovo divertente”.
In un intervento su Radio Radicale del marzo scorso aveva invece paragonato a Mussolini il vicepremier Matteo Salvini “È tutto un gran tornare indietro. Torna indietro, torna indietro e arriveremo finalmente al ’22, che è quello a cui segretamente tanti politici aspirano. Mi creda, ho 93 anni e ho conosciuto i gerarchi fasciscti. Salvini sarebbe stato un meraviglioso federale di Mussolini”.
La lettera al Duce di Camilleri e tutte le lettere che Mussolini riceveva negli anni ’30
Mussolini durante tutti gli anni ’30 ricevette moltissime lettere, circa 100 missive ogni giorno. A raccoglierle era la Segreteria Particolare del Duce (SPD) che leggeva le lettere, le selezionava e le portava al Duce nel caso fossero di particolare rilevanza. Il Duce dopo averle lette poteva decidere se rispondere o meno. Le lettere venivano poi divise tra Carteggio Riservato e Ordinario. Quelle del carteggio riservato erano le lettere politiche mentre le altre erano le lettere personali che non riguardavano temi di rilevanza per il governo.
Andrea Camilleri è morto oggi, 17 luglio 2019, all’età di 93 anni. Classe 1925, nativo di Porto Empedocle, era stato ricoverato nella mattinata del 17 giugno all’ospedale Santo Spirito di Roma per un arresto cardiaco.
Andrea Camilleri è morto oggi a Roma: addio al papà di Montalbano
Andrea Camilleri ricoverato al Santo Spirito per arresto cardiaco. I medici: “Condizioni critiche”
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