L’anonimo artista Banksy, noto per il suo attivismo sociale, ha pubblicato un video sulla sua pagina Instagram in cui spiega perché ha fatto in modo che il celeberrimo quadro “Ragazza con palloncino”, venduto all’asta per un milione di sterline, si autodistruggesse: “Qualche anno fa ho segretamente costruito un tritadocumenti nel dipinto, nel caso in cui venisse battuto all’asta”.
Il celeberrimo quadro di “Ragazza con palloncino”, tra le opere più note dell’artista inglese, era stato battuto per oltre un milione di sterline a un’asta organizzata a Londra da Sotheby’s.
Poco dopo che il banditore ha battuto il martello però una sorta di tritadocumenti, apparentemente nascosto dietro la cornice, ha distrutto gran parte della tela che è scivolata fuori dal quadro in tante striscioline.
Non è chiaro se l’artista fosse in sala ed abbia azionato egli stesso il meccanismo nascosto. Poco dopo l’incidente, un uomo vestito di nero con cappello e occhiali da sole è stato visto parlottare con le guardie all’ingresso della casa d’aste.
A far propendere per questa ipotesi è anche il fatto che, sulla sua pagina Instagram, Banksy ha condiviso una foto del dipinto con il commento: “Vai, vai… andato”.
Stimato tra le 200mila e le 300mila sterline (225mila e 341mila euro), ad aggiudicarsi il quadro era stato un anonimo compratore per telefono, offrendo 1.042.000 sterline (1.180.000 euro). Una cifra da record per l’artista.
Il quadro era stato autenticato da Pest Control, l’organizzazione che agisce per conto di Banksy. Aveva firma e dedica sul retro e “cornice fatta dall’artista”. Era stato acquistato dal venditore direttamente dall’artista nel 2006.
“Siamo stati Banksyzzati”, ha ironizzato Alex Branczik, senior director di Sotheby’s. “Non ci è mai capitato in passato che un quadro si distruggesse spontaneamente dopo aver raggiunto una cifra da record per l’artista. Siamo impegnati a capire che cosa possa significare nel contesto di un’asta”.
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