Alla Casa degli Artisti di Mosca, da giugno è stata inaugurata una mostra sul celebre graffiti artist dall’identità misteriosa Banksy. La mostra espone un centinaio di suoi lavori originali, alcuni dei quali presi in prestito da altre gallerie e musei. L’accesso alla mostra costa poco più di 20 euro.
C’è un solo problema: Banksy, fino a qualche giorno fa, non ne sapeva nulla.
In un post pubblicato sul proprio profilo Instagram ufficiale, Banksy ha pubblicato una conversazione tra lui e un amico anonimo.
L’amico gli scrive, mandandogli una foto della mostra a Mosca, dicendogli “Hey, ho visto questo e ho pensato a te”. L’artista risponde “Sei divertente. Cosa diavolo è?”. “È una mostra dei tuoi lavori a Mosca. Fanno pagare 20 pound per entrare. LOL”.
Noto per le sue posizioni critiche nei confronti del consumismo, a Banksy però la storia non ha fatto tanto ridere: “Qual è il contrario di LOL?” ha chiesto. Poi ha aggiunto “Sai che non ha nulla a che fare con me, vero? Io non faccio pagare la gente per far vedere la mia arte, a meno che non ci sia di mezzo un parco dei divertimenti”.
All’iconico artista, uno degli street artist più noti al mondo la cui arte è apparsa sui muri di tutto il mondo, dalla striscia di Gaza a New York, non è però sfuggita l’ironia della situazione: “Non credo di essere la persona più indicata per lamentarsi della gente che mette su delle immagini senza permesso”, ha scritto.
Ma è una questione di principio: la mostra, che secondo il sito internet della Casa degli Artisti di Mosca riunisce “circa cento documenti, tra cui lavori originali, oggetti 3D, rare stampe o fotografie scattate da Banksy e molto altro” non ha mai contattato l’artista per informarlo del loro progetto.
Nel frattempo, anche Milano si prepara a una mostra straordinaria ospitata dal Mudec, il Museo delle Culture, dedicata al misterioso graffiti artist. Ma la descrizione della mostra stessa, questa volta, lo ammette: è unofficial and unathorized by Banksy.
Leggi l'articolo originale su TPI.it