Le regole del mondo dell’arte negli ultimi anni sono cambiate, si sono modificate modalità di scambio e interazione informativa tra operatori e appassionati. La possibilità di osservare e riflettere sulla natura di molteplici orizzonti trasformativi guida professionisti e curiosi alla ricerca di esperienze innovative. Rimane più che mai viva l’esigenza di incontro: una relazione immediata, definita dalla volontà di conoscere e sperimentare in tempo reale l’esperienza dell’arte e di continuare ad apprendere quanto di nuovo stia emergendo sulla scena presente. Il neodirettore Luigi Fassi introduce in questo modo la ventinovesima edizione di Artissima, principale fiera di arte contemporanea in Italia, la prima sotto la sua guida.
Artissima è un appuntamento imperdibile, capace di catturare ogni anno l’attenzione di un pubblico di collezionisti, professionisti del settore e appassionati. La fiera sarà aperta al pubblico a partire da venerdì 4, fino a domenica 6 novembre. Lo scenario è come sempre l’Oval Lingotto di Torino. La nuova edizione sarà caratterizzata dalla proposta di iniziative specifiche che confermano l’unicità di questa fiera nel panorama culturale europeo. Un’ulteriore dimostrazione della capacità attrattiva esercitata dall’evento su gallerie, artisti, collezionisti e curatori di rilievo nel panorama internazionale, con la promessa, sempre mantenuta, di una fiera sperimentale, di ricerca e avanguardia.
Al centro dell’edizione 2022 di Artissima l’adattamento umano all’insorgenza delle cosiddette esperienze trasformative: la Transformative Experience, illustrata dalla filosofa americana Laurie Anne Paul nell’omonimo saggio pubblicato nel 2014 dalla Oxford University Press, scelta come tema con l’obiettivo di creare un ponte tra la filosofia e il mondo dell’arte. Un’esperienza trasformativa è quella che apre nuovi orizzonti ai nostri sensi, ai nostri pensieri e alle nostre emozioni, sino a poterci cambiare in profondità come persone. Ovvero, le esperienze personalmente trasformative sono quelle impossibili da anticipare o prefigurare razionalmente, perché non esiste nessun modo per sostituirne il vivo manifestarsi come rivelazione di un territorio a noi ancora sconosciuto: quest’anno vogliamo riscoprire la possibilità di scegliere esperienze capaci di trasformarsi in autentiche rivelazioni.
La direzione di Fassi non è l’unica novità per quanto riguarda gli attori coinvolti in questa edizione. Ulteriore elemento di valorizzazione dell’identità innovatrice e pionieristica dell’evento, anche i team curatoriali delle tre sezioni della fiera – Disegni, Present Future e Back to the Future – si presentano infatti completamente rinnovati: Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo, Milano, si occuperà di Disegni; Saim Demircan, curatore indipendente e scrittore, Torino e Maurin Dietrich, direttrice del Kunstverein München, Monaco, di Present Future; Anna Gritz, direttrice del Haus am Waldsee di Berlino, e Balthazar Lovay, curatore indipendente di Ginevra, di Back to the Future.
Inoltre, le sezioni curate vivranno non solo in presenza ma anche sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over, uno spazio cross-mediale che punta a offrire una ricca panoramica di approfondimenti dedicati al lavoro di gallerie, artisti e curatori.
Quest’anno le gallerie partecipanti ad Artissima provengono da ventotto Paesi e quattro continenti: all’interno della fiera sarà possibile esplorare le quattro sezioni consolidate della fiera – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions – e le tre sezioni curate – Disegni, Present Future e Back to the Future – con la partecipazione di 174 gallerie italiane e internazionali di cui 35 progetti monografici. Ma l’evento non sarà limitato all’Oval, infatti, grazie al dialogo con la Fondazione Torino Musei e alla partnership con Intesa Sanpaolo e Gruppo UNA, la fiera si presenterà come evento diffuso nella città di Torino con tre installazioni sonore in quattro musei – GAM, Palazzo Madama, MAO e nelle nuove Gallerie d’Italia – Torino e nel Salone delle Feste dello storico hotel Principi di Piemonte.
Come messo in evidenza da Fassi, la ventinovesima edizione di Artissima conferma la capacità della fiera di esercitare una forte attrazione nei confronti di operatori del settore e appassionati. Non si smentisce il carattere sperimentale dell’evento e la capacità di dimostrarsi catalizzatore di ricerche e investimenti di mercato in ambito artistico, consentendo l’introduzione e la riflessione su artisti innovativi, protagonisti della scena artistica prossima futura: un’esperienza trasformativa, capace di aprire nuovi orizzonti a sensi, pensieri ed emozioni, sino a poterci cambiare in profondità come persone.
Mentre le nostre esistenze trascorrono, prendiamo decisioni capaci di modellare il nostro sé e le circostanze future; tuttavia, non sempre gli argomenti razionali consentono di perseguire una scelta vantaggiosa, talvolta le esperienze trasformative possono concretizzarsi come vere e proprie rilevazioni ed essere scelte e perseguite come tali grazie a un senso di fiducia riposto nella vita stessa.
Per quanto la nostra mente provi a valutare le opzioni a disposizione, proiettandosi per mezzo di fantasia e immaginazione nei differenti possibili scenari, ciò che il futuro riserva è noto solo a livello esperienziale. Questo implica la necessità di scendere a patti con la consapevolezza che prima di subire l’esperienza non è possibile per noi sapere come questa sarà.
Le capacità di rinnovamento e trasformazione, così come l’apertura al cambiamento stesso e l’abilità nel cogliere continue innovazioni e scenari dispiegati di fronte a noi, sono caratteri indispensabili per vivere a pieno il nostro tempo. L’aspirazione condivisa è vivere esperienze trasformative anche nell’incontro con l’arte: la riflessione di questa nuova edizione di Artissima ruota attorno alla possibilità dell’arte di creare una risposta emotiva attraverso un’esperienza radicalmente nuova, un processo di trasformazione soverchiante che comporti una potenziale trasformazione a livello intimo e personale.
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