Arshile Gorky mostra Venezia
Arshile Gorky 1904-1948
Mostra a cura di: Gabriella Belli e Edith Devaney
Con la collaborazione di: The Arshile Gorky Foundation
Fino al 22 settembre 2019.
La prima mostra retrospettiva in Italia su questo grande artista americano primario riferimento dell’arte americana del XX secolo.
Una mostra molto bella che accompagna lo spettatore e lo prende per mano per tutto il percorso artistico del grande artista di umili origini armene.
Arshile Gorky mostra Venezia | Gli anni ’20
Si comincia con gli anni ’20 quando Arshile si approccia alla pittura da autodidatta copiando le opere di importanti artisti da Cezanne prima a Picasso poi, fino ad arrivare ad una propria personalità e visione pittorica. Ma il talento di Gorky si delinea e si intuisce sempre di più fino ad arrivare ad un suo totale e individuale percorso che porta a parlare di lui tanti letterati e cultori dell’epoca e tra questi il surrealista Breton che proprio per la sua natura lo definisce un ibrido della pittura e riconoscendo la complessità della sua ricerca.
Vi aspettano quasi 80 opere esposte per la prima volta nel nostro paese, visto che sono dislocate nei più importanti musei e collezioni internazionali.
I suoi paesaggi della Virginia e del Connecticut amplificano la sua forza creativa che si manifesta tra il surreale, l’astratto e il figurativo.
I suoi quadri rappresentano un vero e proprio cocktail di emozioni.
Dopo la sala delle nature morte troverete anche una sala con dei bellissimi disegni che vi stupiranno.
Nella sala dei ritratti e delle figure giovanili si possono percepire le altre influenze artistiche di Gorky oltre a quelle già citate e tra queste Ingres del quale ammira il rigore, il dettaglio e la raffinatezza dell’insieme.
Dopo tanto studio l’artista non copia più Cezanne, Picasso né Kandinsky, né Leger, né Mirò, ma cerca di capire la loro pittura così da poterla vivere, appropriandosene ma al contempo differenziandosene facendo così emergere la sua identità artistica.
Arshile Gorky mostra Venezia | L’ultima sala
La parte molto interessante si trova nell’ultima sala dove sono presenti le sue ultime opere.
Lui muore suicida colpito dalla depressione e dalla gelosia per la relazione tra sua moglie e un altro grande artista di origine cilene che era un suo amico, e che proprio per questo, il movimento dei surrealisti caccerà dal gruppo.
I suoi quadri assumono tonalità più scure e cupe specialmente nel suo ultimo dipinto (last painting).
Arshile Gorky diventa una figura chiave per l’arte americana con la sua capacità di farsi influenzare e di fare e di rappresentare la sintesi delle diverse tendenze artistiche dell’epoca come il cubismo e il surrealismo.
Cosa vedere a Venezia oltre alla Biennale d’Arte: Burri, “La pittura, irriducibile presenza”