Andrea Camilleri è morto: ecco chi era, l’età, i libri, Montalbano, la biografia
Si è spento oggi, 17 luglio 2019, all’età di 93 anni, Andrea Camilleri, uno dei più noti e amati scrittori italiani, uno dei maggiori interpreti della letteratura italiana del Novecento. Classe 1925, nativo di Porto Empedocle, era stato ricoverato nella mattinata del 17 giugno all’ospedale Santo Spirito di Roma per un arresto cardiaco. Dopo il ricovero le sue condizioni erano subito apparse gravi.
Nel bollettino medico dell’ospedale diramato dopo il decesso si legge: “Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”.
Andrea Camilleri morto, funerali privati e niente camera ardente
I funerali di Andrea Camilleri si svolgeranno in forma “privatissima”. Non è prevista una camera ardente per lo scrittore. Per volontà di Camilleri e della sua famiglia non ci sarà nessun momento pubblico per le esequie.
La famiglia dello scrittore ha fatto sapere, però, che sarà possibile dare l’ultimo saluto alla salma di Andrea Camilleri domani, giovedì 18 luglio, dalle ore 15 presso il Cimitero Acattolico per gli stranieri al Testaccio in via Caio Cestio 6 a Roma.
Morto Camilleri, sospese le riprese del Commissario Montalbano
Sospese le riprese del Commissario Montalbano per lutto. La notizia della morte dello scrittore Andrea Camilleri ha sconvolto tutta la produzione della fiction di Raiuno. Oggi la troupe si trovava a Scicli, in provincia di Ragusa, per le riprese di alcune scene, ma appena è arrivata da Roma la notizia della morte di Andrea Camilleri, la produzione ha deciso di sospendere i nuovi ciak.
A guidare la troupe c’era Luca Zingaretti, l’attore che da vent’anni è il volto del Commissario Montalbano. In questi giorni Zingaretti cura anche la regia delle puntate, a causa di un’indisposizione dello storico regista Alberto Sironi.
Morto Camilleri, Zingaretti gli dedica un commovente messaggio
In un lungo post su Instagram, Luca Zingaretti commenta così la morte del suo padre spirituale: “Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perché il tuo commissario è così che la pensa. A volerti bene no”.
Andrea Camilleri e gli insulti sui social dopo la morte
Insulti e parole d’odio hanno colpito Andrea Camilleri anche dopo la notizia della sua morte. Sebbene siano state più numerose le parole d’amore e i messaggi di condoglianze per la famiglia dello scrittore, non sono mancati i commentatori che si dichiaravano per niente dispiaciuti per la scomparsa del grande autore siciliano.
“Il vomito fu fatale”, si legge su Facebook. E ancora: “Uno in meno”. Poi: “Uno in meno, ciaone”.
Andrea Camilleri è morto: ecco chi era
Ma chi era Andrea Camilleri? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il papà della celebre saga de Il Commissario Montalbano, è uno dei maggiori scrittori italiani del Novecento. La serie dei suoi romanzi, oltre al successo letterario, è diventata una serie tv venduta in tutto il mondo, e che ha sempre regalato ascolti record a Rai 1. A interpretare il personaggio uscito dalla fantasia di Camilleri è sempre stato l’attore Luca Zingaretti.
Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925, Camilleri ha venduto nella sua carriera oltre 30 milioni di libri, tradotti in più di 30 lingue. Negli ultimi anni era stato colpito da una malattia agli occhi che lo aveva di fatto reso non vedente, ma neppure questo aveva fermato il suo estro creativo.
Figlio unico nato da un’agiata famiglia di commercianti di zolfo, inizialmente entrò in un collegio vescovile, ma venne cacciato perché lanciò delle uova contro un crocifisso. Studiò poi al liceo classico, e successivamente si iscrisse alla Facoltà di Lettere all’università di Palermo, senza però riuscire mai a conseguire la laurea.
Nel 1949 si trasferì a Roma e si iscrisse all’Accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico. Non tutti forse sanno infatti che Camilleri è stato anche regista e autore sia per la tv che per il teatro: tra le sue opere ricordiamo Il Tenente Sheridan e il Commissario Maigret interpretato da Gino Cervi. Porta inoltre per primo in Italia il grande teatro di Samuel Beckett.
Nel 1957 si sposò con Rosetta Dello Siesto. Aveva tre figlie e quattro nipoti.
Il suo grande successo arrivò però in qualità di scrittore. L’esordio di Andrea Camilleri risale al 1978 con Il corso delle cose. Nel 1984 per Sellerio poi La strage dimenticata, senza ottenere successo.
Dopo un decennio di pausa, Camilleri pubblicò La stagione della caccia e nel 1993 La bolla di componenda. Il 1994 è invece l’anno dell’esordio del Commissario Montalbano con La forma dell’acqua.
Il grande successo per Camilleri è arrivato alla fine degli anni Novanta, con romanzi come Il birraio di Preston, La concessione del telefono e La mossa del cavallo. Una fama alimentata dalla popolarità della fiction di Rai 1, che in poco tempo diventa un cult.
Altri best seller dello scrittore siciliano sono: La scomparsa di Patò (del 2000) , Il re di Girgenti (2001), L’odore della notte (2001) , La pazienza del ragno (2004), Un covo di vipere (2013) e Donne (2014).
Andrea Camilleri è morto: la lingua
Uno dei segreti del suo successo è stato l’uso particolarissimo che nei suoi libri faceva della lingua e in particolare del dialetto siciliano. “La lingua esprime il concetto, il dialetto il sentimento di una cosa”, diceva lo scrittore citando Pirandello.
“Non si tratta di incastonare parole in dialetto all’interno di frasi strutturalmente italiane, quanto piuttosto di seguire il flusso di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adopera il suono delle parole. Per arrivare ad un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro strutturale che c’è dietro. Il risultato deve avere la consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane”, raccontava ancora Camilleri.
Andrea Camilleri: la politica
Camilleri ha avuto anche una grande passione per la politica. Dopo un inizio da giovane fascista è diventato comunista, tanto che quando gli Alleati sbarcarono in Sicilia, lo scrittore chiese subito i permessi per poter aprire una sede del Pci.
Andrea Camilleri è morto: le curiosità sullo scrittore
Da sempre è stato un accanito fumatore, fumava infatti circa due pacchetti e mezzo al giorno di sigarette: “Di ognuna tiro due o tre boccate e poi la spengo. Più che altro, mi piace averla in mano”.