Zone rosse per i migranti a Calolziocorte. Il comune italiano in provincia di Lecco verrà diviso in diverse zone: quelle rosse e quelle blu. Nelle prime sarà vietata l’apertura di centri di accoglienza, nelle seconde, invece, sarà necessario avere il nullaosta del comune.
I migranti fuori da alcune aree della città. Proprio come succede con le sale slot, ritenute potenzialmente dannose per alcune fasce di popolazione – come i bambini – saranno i rifugiati e i profughi a essere considerati “pericolosi”. Ed è il sindaco stesso, Marco Ghezzi, a dichiararlo: “L’obiettivo è quello di salvaguardare le zone sensibili del Comune, un po’ come già accade per le sale slot”.
Il regolamento, che presto sarà operativo nel comune lombardo di 13mila anime, fa già discutere. Le opposizioni in consiglio comunale si preparano a dare battaglia a una decisione che ha tutta l’aria di essere considerata razzista.
Il sindaco Marco Ghezzi e la sua maggioranza di centrodestra hanno approvato un provvedimento che divide la città in tredici zone: nove quelle rosse, cinque quelle blu. I migranti, ad esempio, non potranno essere collocati nei pressi di scuola e stazione.
Ma non solo: il regolamento prevede anche che chi avesse intenzione di ospitare dei richiedenti asilo presso edifici di proprietà all’interno delle “zone blu”dovrà presentare apposita richiesta presso gli uffici comunali.
Sempre secondo il regolamento, tra i centri di accoglienza e i luoghi considerati “sensibili” dovranno esserci almeno 150 metri di distanza. “Considerato prioritario favorire processi di integrazione condivisi con i residenti e ritenuto fondamentale che il Comune possa programmare e supervisionare eventuali insediamenti di Centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, viste le molteplici problematiche sociali e di sicurezza che questo tipo di strutture possono generale, vengono individuate alcune zone dette ‘sensibili’ come da planimetria allegata. In particolare le zone segnate in rosso (stazione ferroviaria e scuole) si intendono vietate e quelle in blu (biblioteca e oratori) necessitano di nulla osta”, si legge nel provvedimento.