Zangrillo: “Si parla troppo di Covid, così si crea il panico”
A poco più di un anno da quando disse che il Covid era “clinicamente morto”, Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, torna a far parlare di sé per un attacco agli organi di informazione, colpevoli, secondo il medico, di creare il panico parlando troppo del virus.
Sul suo profilo Twitter, infatti, Zangrillo ha criticato il Corriere della Sera, per aver dedicato le prime sei pagine del quotidiano all’emergenza Covid.
“A fronte di questi numeri reali, dedicare le prime 6 pagine del Corriere al Covid-19 equivale, a mio parere, a creare panico” ha scritto Zangrillo, allegando una foto in cui vi sono elencati i numeri degli accessi al pronto soccorso dell’ospedale in cui lavora nell’ultima settimana: “11 accessi per Covid, 100% non vaccinati, età media 36 anni, 8 dimessi, 3 ricoverati”.
Il medico aveva già criticato i media in occasione di un’intervista all’Adnkronos Salute in cui aveva dichiarato: “I media si sono innamorati del filone Covid”.
“C’è un enorme responsabilità di chi comunica: ad un qualsiasi personaggio in cerca di autore è sufficiente parlare di una delle 24 lettere dell’alfabeto greco e si ritrova scienziato. State tranquilli, però: su 100 persone che parlano quotidianamente sui media, forse una ha visto negli occhi la malattia” aveva affermato Zangrillo concludendo: “Spaventare le persone con toni allarmanti andrebbe sanzionato”.