Sono agghiaccianti gli esiti preliminari dell’autopsia sul corpo di Willy Monteiro Duarte, il 21enne italiano di origini capoverdiane ucciso a Colleferro lo scorso 6 settembre, dopo essere intervenuto per sedare una lite e difendere un amico. Secondo i primi riscontri sul suo cadavere, gli aggressori hanno provocato lesioni su tutti gli organi interni: milza, polmoni, pancreas e anche il cuore, che è stato spaccato in due parti con una lesione di circa sette centimetri.
Secondo la relazione dei medici di Tor Vergata, Willy è stato vittima “di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive”. Proprio per l’entità delle lesioni, la relazione non esclude che il 21enne sia stato picchiato con armi contundenti quali bastoni o spranghe, sebbene si tratti soltanto di un’ipotesi. In ogni caso, i rilievi sul corpo del ragazzo mostrano una volta di più la ferocia con cui è stato aggredito e l’accanimento che c’è stato su di lui.
Per l’omicidio di Willy sono state fermate quattro persone: Marco e Gabriele Bianchi, due fratelli,Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Willy era nato a Roma da una famiglia di origine capoverdiana, Willy, aveva studiato in un istituto alberghiero di Fiuggi e lavorava come aiuto cuoco in un hotel di Artena dopo un’estate passata a lavorare nelle cucine di un villaggio vacanze in Calabria.
Il 21enne amava il calcio: giovane promessa della squadra di Paliano, sognava di indossare un giorno la maglia della Roma, squadra del cuore di cui era tifosissimo.
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