Dopo 16 mesi di detenzione in carcere Walter Onichini potrà uscire: i giudici del tribunale di sorveglianza hanno accordato per lui la messa in prova ai servizi sociali: potrà andare a lavorare nell’azienda di famiglia, dovrà fare del volontariato e avrà l’obbligo di restare a casa tra le 22 e le 6 del mattino.
Era in carcere per tentato omicidio: nella notte del 22 luglio di dieci anni fa aveva sparato a un ladro di origini albanesi 25enne che aveva tentato di rubargli l’auto dal cortile della villetta in cui viveva, a Legnaro, in provincia di Padova.
Per quei colpi di arma da fuoco, che ferirono il giovane senza ucciderlo, è stato condannato in via definitva a 4 anni e 11 mesi nel settembre 2021.
Il suo avvocato aveva chiesto per lui l’ammissione in prova ai servizi sociali: tra i motivi anche le cattive condizioni di salute della moglie.
La coppia ha due figli e con il solo lavoro della donna i genitori non erano più in grado di provvedere al sostentamento famigliare.
Onichini, presente all’udienza per la scarcerazione, ha dichiarato: “Mi dispiace per quello che è successo, ripenso sempre a quella notte, sono pentito, non lo rifarei mai più”.
Quella notte sparò con il fucile dal terrazzo della sua abitazione, colpendo il ladro 25enne a un fianco. Lo caricò in auto e lo abbandonò in un campo non lontano dalla sua abitazione, dove fu trovato tempo dopo da un passante.
Per i giudici della Cassazione Onichini non è mai stato in pericolo di vita, motivo per cui non gli è mai stata riconosciuta la legittima difesa.