Lo chef stellato Marco Sacco, del ristorante Piccolo Lago di Mergozzo (nel Verbano-Cusio-Ossola), e la direttrice di sala Raffaella Marchetti, vanno a processo. I due imputati, nel processo in corso a Verbania, sono accusati di lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Ripercorriamo i fatti. Il 10 luglio 2021 nel ristorante due stelle Michelin si tiene un banchetto di nozze che purtroppo non va come previsto. Circa 75 invitati, infatti, hanno avuto un’intossicazione alimentare.
Tra i sintomi nausea, vomito, dissenteria e crampi addominali. Le indagini del Nas di Torino hanno stabilito che le vongole, servite crude in un risotto insieme alla borragine, erano contaminate da norovirus. La difesa di Sacco e Marchetti insiste sul fatto che le vongole siano state servite senza essere trattate nel ristorante, e che quindi non vi siano responsabilità imputabili ai due: “L’Asl ha fatto degli esami su un campione di vongole ed è stato accertato che la contaminazione non è avvenuta per colpa del ristoratore, ma in un alimento che era stato comprato”, spiega all’ANSA l’avvocato Marco Ferrero.
Il legale ha aggiunto che le vongole “avevano un’etichetta in cui non c’era scritto da nessuna parte che se vengono mangiate crude c’è un rischio di norovirus, né vi era indicato che fossero da consumare previa cottura. D’altronde quel tipo di vongola era sgusciata a freddo, con una tecnica particolare che consente di separare la polpa dai gusci senza cottura, proprio per un utilizzo a crudo. Il mio cliente si è attenuto all’etichetta e alle istruzioni del prodotto”.
L’accusa invece sostiene che nella scheda tecnica del prodotto vi sarebbero state delle indicazioni più stringenti riguardanti l’utilizzo delle vongole. Ma – ribatte Ferrero – quella stessa scheda “non era in possesso del ristoratore, cui arriva soltanto il prodotto con l’etichetta”. Intanto nell’ultima udienza in camera di consiglio è stato disposto il rinvio della discussione al 20 dicembre. Nel processo si sono costituite una cinquantina di parti offese. Sono state avanzate richieste di risarcimento per diverse decine di migliaia di euro.