Vittorio Feltri sul carabiniere ucciso a Roma: “Non è un eroe”. È bufera
Vittorio Feltri ha fatto sapere con un tweet che, a suo parere, il carabiniere ucciso a Roma non può essere definito un eroe. Come al solito le esternazioni del direttore editoriale di “Libero” non hanno lasciato indifferenti e anzi hanno sollevato un polverone.
Mario Cerciello Rega è morto, nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, dopo essere stato colpito con 11 coltellate da Elder Finnegan Lee, uno dei due studenti 20enni americani ora in carcere per omicidio.
“Un vicebrigadiere che dimentica la pistola in caserma e si fa accoltellare da un ragazzotto mezzo scemo, fatico a definirlo eroe”, aveva scritto il giornalista sul suo profilo Twitter.
E poi ha aggiunto: “E se il compagno del vicebrigadiere non si accorge che il collega viene aggredito forse è un po’ stranito, almeno lui poteva sparare”.
Frasi pronunciate da Feltri che hanno spaccato i followers sul social di microblogging: “Beh…quello che penso anch’io…spiace si…ma è inaccettabile un comportamento così superficiale da parte di chi dovrebbe proteggere e proteggersi dal crimine…” , scrive un utente.
Di parere contrapposto un altro: “E’ un eroe perché contava di risolvere pacificamente la cosa. Oggi per carabinieri ed agenti maneggiare armi è pericoloso, sono le leggi che finiscono per tutelare malviventi lasciando scoperti loro, servitori dello Stato. Per la legge la pistola d’ordinanza va usata in pochi casi”.
A chiarire le dinamiche dell’omicidio era stato il colonnello Francesco Gargaro nel corso di una conferenza stampa alla sede del Comando provinciale carabinieri di Roma: “Aveva solo le manette. Se anche avesse avuto la pistola non avrebbe avuto la possibilità di reagire”.
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