Questa mattina il premier Giuseppe Conte sul suo profilo Facebook ha annunciato l’intenzione di comunicare un piano nazionale differenziato per Regioni entro la fine di questa settimana. “Prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma. Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio”, ha scritto il primo ministro sul social. Dunque, mancano poche settimane all’inizio della “fase 2”: la previsione è un allentamento dei divieti di spostamento per i cittadini, ma regole severe per le aziende in modo da evitare la nascita di nuovi focolai di Coronavirus.
A supporto del premier Giuseppe Conte nella stesura del piano nazionale c’è il rapporto dell’Inail che indica il percorso per “la rimodulazione delle misure nei luoghi di lavoro”. E su quel documento si baserà la strategia per dare il via libera alle attività produttive e ai negozi. Dal 4 maggio, dovrebbe essere consentito alle persone di uscire anche senza “comprovati motivi” per andare a trovare un parente o fare una passeggiata.
Ma come saranno le nostre passeggiate? Ci si potrà allontanare da casa a piedi ma bisognerà farlo da soli, o al massimo in due persone se non si tratta di conviventi e mantenendo la distanza. Mascherina e guanti serviranno anche per spostarsi a casa dei familiari quando non si può stare ad almeno un metro uno dagli altri. Ma con queste precauzioni sarà possibile tornare ad incontrarsi. Il divieto di assembramento rimane: sia al chiuso, sia all’aperto.
Resta ancora lontana l’idea di cene o aperitivi: bar e ristoranti dovranno essere “messi in sicurezza” e questo significa tempi più lunghi in attesa che i locali siano a norma. Il cibo da asporto sarà ancora l’unico possibile, poi si concederà la riapertura con mascherine e guanti per il personale, il distanziamento dentro e fuori e non escludendo — per le metrature più grandi — l’installazione di veri e propri divisori tra i tavoli.
Resta poi uno dei nodi cruciali: lo spostamento tra comuni e tra Regioni. Su questa misura bisogna essere cauti, molto dipenderà dall’andamento dell’indice di contagio. Se la curva scenderà, potremo ipotizzare un ritorno a spostamenti tra un Comune e l’altro e anche in altre regioni. Molto dipenderà però dalla sicurezza che gli amministratori locali riusciranno a garantire rispetto alla tenuta del sistema sanitario. Al momento risulta ovvio che è conditio sine qua non per una ripartenza del turismo in Italia.
“L’importante è non trovarsi in una nuova emergenza. Un Comune che in inverno ha 1.000 abitanti dovrà attrezzarsi per poter contenere l’arrivo delle persone e in base a questa capacità ricettiva moduleremo le misure”, ha chiarito il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.
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