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    Firenze, sequestrata e violentata in un pollaio dall’ex congnato

    La tragedia si è consumata nel casolare isolato dell'aguzzino, che ha anche costretto la donna a firmare una delega per l'utilizzo della sua carta di credito

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 6 Dic. 2019 alle 13:25 Aggiornato il 6 Dic. 2019 alle 13:38

    Segregata e violentata in un pollaio dall’ex cognato

    Oggi, venerdì 6 dicembre, i carabinieri di Pontassieve, in provincia di Firenze, hanno arrestato un uomo di 55 anni che ha segregato e violentato la ex cognata per oltre un mese nel suo casolare.

    La donna ha 53 anni ed è riuscita a liberarsi dall’aguzzino, fratello del suo ex marito, scappando e camminando per sei chilometri nei boschi, dove è riuscita a contattare un’amica e a chiedere aiuto, prima ai servizi sociali e poi alla polizia.

    Da lì le indagini e l’arresto del sequestratore nelle campagne della provincia fiorentina questa mattina. L’uomo, che aveva già qualche precedente, ora è accusato di sequestro di persona in concorso, lesioni, violenza sessuale, violenza privata, rapina e utilizzo indebito di carte di credito.

    L’aguzzino ha rapito l’ex cognata con un inganno e con la complicità di un altro fratello, per il quale ora è stato disposto l’obbligo di dimora.

    Nel suo pollaio della Val di Sieve l’assalitore ha costretto la ex cognata a firmare una delega per l’utilizzo della sua carta di credito, su cui percepisce il reddito di cittadinanza. Oltre a questo la vittima è stata obbligata a scrivere una lettera indirizzata all’ex marito per informarlo del trasferimento all’estero e giustificare la sua scomparsa.

    La donna è stata picchiata violentemente anche con un tubo di plastica, e legata a una branda metallica perché non scappasse. Il 55enne toscano la liberava solo due volte al giorno perché si alimentasse con acqua e biscotti.

    Nelle indagini è coinvolta anche la compagna dell’aguzzino, a cui la vittima è stata costretta a firmare la delega per l’utilizzo della carta, che secondo quanto ricostruito è stata utilizzata più volte.

    A seguire le ricerche il gip Angela Fantechi.

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