Violentata a 12 anni dal patrigno: la madre segnava sul calendario i giorni degli stupri
Una ragazzina di 12 anni è stata ripetutamente violentata dal patrigno, mentre la madre segnava sul calendario i giorni in cui avvenivano gli stupri. Per questo sia la donna, madre biologica della vittima, che l’uomo sono stati condannati a 10 anni di carcere, mentre il padre biologico della ragazza è stato condannato a 4 anni perché non aveva prestato aiuto alla figlia quando si era rifugiata a casa sua. La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dal gip di La Spezia Fabrizio Garofalo. La vicenda, infatti, risale a 7 anni fa quando la ragazzina, all’epoca dei fatti 12enne, viene più volte violentata dal nuovo compagno della madre, un operaio. Le violenze vanno avanti per anni con la complicità della madre della vittima, che non solo spinge la figlia tra le braccia del suo compagno, ma segna anche sul calendario i giorni in cui l’uomo violenta la ragazzina.
Dopo 5 anni di agonia, la giovane decide di fuggire da quell’incubo e si rifugia a casa del padre biologico, che non vedeva da anni. Qui, però, inizia un altro incubo. Perché l’uomo, di professione geometra, tempo abusa anche egli della figlia nel frattempo diventata maggiorenne. Ormai 20enne, la giovane si reca all’ospedale, dove i medici capiscono che c’è qualcosa che non va. La ragazza trova il coraggio di denunciare le violenze subite sia dal padre che dalla madre e dal compagno di quest’ultima. I carabinieri di Sestri Levante arrestano le tre persone coinvolte nella vicenda, tutte sopra i 40 anni con l’accusa violenza sessuale su minore per la mamma e il compagno della donna e violenza sessuale per il padre della ragazza.
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