Il video del salvataggio dei migranti dopo il naufragio del 23 novembre al largo dell’isola dei Conigli a Lampedusa ha scosso le coscienze di molti. Ma anche l’odio di altri. E così, come succede spesso da svariati mesi, i commenti cattivi sui social network si sono moltiplicati. Una bambina di pochi anni è stata tratta in salvo da un marinaio della Guardia Costiera, che si è tuffato e l’ha recuperata, portandola al sicuro sull’imbarcazione, ma sui social si è scatenata la corsa al commento più disumano.
E così, gli odiatori del web fanno leva sempre sulle solite argomentazioni: e i bambini italiani chi li aiuta? È colpa della madre che l’ha portata su un barcone, mettendo a rischio la sua vita. Che furbi gli scafisti, portano a bordo i bambini per impietosire. Guarda caso c’erano le telecamere a filmare il tutto, che coincidenza. Se fossero rimasti a casa loro non sarebbe successo. E giù di lì.
Tutte argomentazioni prive della più elementare logica, e smentite dai fatti, dal momento che i soccorsi in mare sono regolati da logiche, procedure e norme ben definite, che gli odiatori del web evidentemente disconoscono.
Qui alcuni screenshot di Giornalettismo che mostrano i commenti più crudi: