Fase 2, voli: andare e tornare da Londra potrebbe costare 500 euro
Tra i settori che più hanno risentito della crisi economica generata dall’emergenza Coronavirus c’è sicuramente quello aereo. L’associazione delle compagnie aeree, la Iata, ha calcolato perdite per 318 miliardi di dollari per l’anno in corso e un dimezzamento della crescita.
Per i futuri viaggi in aereo della Fase 2 si dovrà garantire il distanziamento sociale tra i passeggeri e per rispettare questa regola sarà necessario lasciare posti liberi sui velivoli. Ipotesi che ha già scatenato l’opposizione del patron di Ryanair, Michael O’Leary: “Non possiamo avere profitti con un tasso di riempimento del 66 per cento”, ha dichiarato. E alzando i toni ha aggiunto in una recente intervista al Financial Times: “Anche se lo fai poi il posto vuoto non fornisce alcun distanziamento sociale, quindi è una specie di idea idiota che non ottiene comunque nulla”.
La formula “meno velivoli con meno posti” della Fase 2 porterà a un aumento dei prezzi dei biglietti dei voli. Lo spiega Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, in un’intervista a BusinessInsider: “Il mercato aereo italiano, che è passato da 53 milioni di passeggeri nel 1997 a 161 milioni del 2019, rischia di non riprendersi più dopo la crisi del Coronavirus”.
“Se certe misure economiche – continua l’esperto di trasporti – verranno prese dal Governo, torneremo a un mercato aereo come quello degli anni ’80, dove viaggiavano solo i ricchi. Avremo pochi milioni di passeggeri in Italia, che voleranno in gran parte Alitalia, sussidiata dallo Stato, che diventerà una compagnia molto più piccola dell’attuale. Il problema dell’eventuale mancanza di concorrenza sarà sentito dai passeggeri, che rischieranno di dover pagare 500 euro per un volo andata e ritorno per Londra“.