All’ospedale Borgo Trento di Verona è scattato di nuovo l’allarme Citrobacter, il batterio che tra il 2017 e il 2020 contagiò un centinaio di neonati, uccidendone quattro e provocando una decina di casi di disabilità. Lo scorso venerdì 3 maggio tre neonati prematuri assistiti nella struttura veneta sono infatti risultati positivi a un’infezione in seguito al test per cercare il Citrobacter.
I risultati delle indagini sui bimbi “hanno ridimensionato l’allerta”, rassicura in una nota l’Azienda ospedaliera universitaria, riferendo che “un neonato è stato dimesso in buone condizioni, un secondo si è negativizzato e solo uno risulta ancora positivo, ma senza segni di infezione, quindi sta bene”.
L’azienda precisa anche che “non è attualmente possibile stabilire se il batterio sia dello stesso ceppo di quattro anni fa”. Nel 2020 il reparto di Maternità venne chiuso dopo che fu scoperta la presenza del batterio.
Le indagini rivelarono la contaminazione sui rompigetto di alcuni rubinetti all’interno della Terapia intensiva neonatale e pediatrica e sulle superfici interne ed esterne dei biberon.
Dopo i test positivi sui tre neonati dei giorni scorsi, l’ospedale ha deciso di sospendere immediatamente in via precauzionale i ricoveri delle donne incinte al di sotto della 33esima settimana di gestazione.
Secondo quanto spiegato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, il Citrobacter è un batterio che si trovare ovunque nell’ambiente, incluse le acque, e negli alimenti. Si tratta inoltre un normale componente della flora batterica intestinale.
Questo batterio può causare infezioni in persone deboli quali neonati (in particolare quelli prematuri), anziani e individui immunocompromessi. Le infezioni possono colpire il tratto urinario, le vie respiratorie, le ossa, il peritoneo, l’endocardio, o possono concretizzarsi sotto forma di meningite e sepsi.
I disturbi causati dalle infezioni da Citrobacter sono strettamente legati all’organo colpito. Tra i sintomi, si segnalano: arrossamento, gonfiore, dolore localizzato e pus, nelle infezioni cutanee e in quelle profonde come l’osteomielite; febbre elevata, difficoltà respiratoria, tosse, espettorato, debolezza e decadimento delle condizioni generali, nelle polmoniti; difficoltà a urinare, stimolo frequente, urgenza a urinare, dolore mentre si urina, dolore nella regione pelvica e lombare, sangue nell’urina, urina purulenta, febbre, nelle infezioni urinarie; febbre superiore a 38°C, senso di malessere generale, dolori muscolari, brividi e confusione, nelle sepsi; abbassamento della pressione sanguigna, in caso di aggravamento della sepsi e shock settico.
La meningite neonatale causata da Citrobacter koseri – sottoline ancora l’Iss – è una forma particolarmente grave, generalmente associata ad encefalite necrotizzante e ascessi cerebrali.
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