A Ventimiglia, un consigliere di maggioranza di Fratelli d’Italia, Ino Isnardi, è accusato di aver fatto il saluto romano in consiglio comunale. A denunciare l’episodio è Giuseppe Palmero, collega di maggioranza eletto con la lista Scullino sindaco. “Nessun saluto romano. Visto che il presidente del Consiglio comunale non mi dava la parola, ho alzato la mano per chiederla” si giustifica così Isnardi.
La vicenda ha inizio quando Palmero, difendendo il sindaco sull’attività svolto per combattere il Covid – 19, pronuncia una parola scurrile. A quel punto viene interrotto dal presidente del Consiglio comunale, Andrea Spinosi, e si scusa: “Non posso essere continuamente interrotto quando in aula ci si saluta con saluti romani” riferendosi a Isnardi con il braccio destro alzato e teso in quel momento. Arriva, quindi, la giustificazione del consigliere: stava chiedendo la parola, spiega. Altre volte, però, l’uomo avrebbe alzato il braccio ricordando il saluto fascista.
Dall’amministrazione di Ventimiglia – che è di centrodestra – fanno sapere: “Condanniamo il saluto romano, solo un’idiota può farlo”. Ora sarà il presidente del Consiglio comunale a riguardare le immagini e a valutare la situazione. Se si tratta del saluto fascista allora il caso dovrà essere segnalato alla prefettura e alla procura: fare quel gesto, infatti, è un reato.
Il Partito Democratico provinciale di Imperia chiede che il prefetto intervenga e che il sindaco e la sua maggioranza condannino “questo rigurgito fascista senza minimizzare il fatto” che è “grave e indegno, per giunta in un’aula dove la libertà e la democrazia devono essere i principi fondamentali!” si legge sulla pagina Facebook del Pd.
La vicenda ricorda un episodio risalente al 27 gennaio 2021 quando a Cogoleto, a una trentina di chilometri da Genova, tre consiglieri comunali del centrodestra in minoranza alzarono il braccio, tenendolo teso, per votare. La seduta si aprì, inoltre, con un ricordo delle vittime della Shoah.
Ora i tre esponenti del centrodestra, Francesco Biamonti (Lega), Valeria Amadei (Fratelli d’Italia) e Mauro Siri (indipendente), accusati di aver fatto il saluto fascista, sono indagati per la violazione della legge Mancino.