Venezia, gli attivisti: passerelle politiche indecenti
Gli attivisti contro i cambiamenti climatici impegnati a Venezia denunciano le “passerelle” politiche di questi giorni. I ragazzi di Fridays for Future Venezia-Mestre in un comunicato esprimono oggi tutto il loro disappunto per l’intervento nella città lagunare dei leader politici dopo l’acqua alta che ha causato danni per centinaia di milioni di euro.
“Dopo aver passato giorni a pulire questa città dalla macerie che l’hanno sommersa, ora – fanno sapere – vogliamo ripulirla dalla macerie morali e politiche che la affliggono da anni. Non possiamo che ritenere inaccettabili le passerelle politiche di questi giorni, fatte da chi fino ad oggi ha negato, nei fatti e nelle parole, l’esistenza di un’emergenza climatica”.
Gli attivisti parlano di una sottovalutazione del problema del cambiamento climatico da parte della politica e denunciano una sorta di negazionismo sui rischi del riscaldamento globale. “Ricordiamo – si legge ancora nel comunicato di Fridays for Future Venezia-Mestre – che pochi mesi fa il Parlamento italiano ha rifiutato di dichiarare l’emergenza climatica in Italia. Sappiamo bene che è per colpa di politici negazionisti se abbiamo dovuto vedere le nostre case allagate e le nostre scuole chiuse. Il fatto che ognuno di loro sia giunto in città per chiedere l’immediato completamento del MOSE dimostra ancora una volta quanto questi politici siano distanti dai nostri territori, incapaci di comprenderne le reali necessità di tutela e salvaguardia.
Il dito è puntato soprattutto contro il primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro, appena nominato commissario per l’emergenza. “Di certo la passerella che più ci ha disgustato è stata quella del Sindaco Brugnaro”, dicono gli attivisti, parlando di “dichiarazioni inaccettabili, oscillanti tra la volontà di incolpare tutto tranne che l’operato politico della sua amministrazione (e di quelle precedenti) e la scioccante richiesta di un veloce completamento del MOSE”.
“Brugnaro – continuano da Fridays for Future Venezia-Mestre – si dimostra ancora una volta per ciò che è: una speculatore, pronto a chiedere altri fondi per un’opera che sa benissimo di non poter completare, di fronte invece ad una necessità economica reale per tutte le famiglie e le attività colpite che meriterebbe molta più attenzione. Non solo, con 1,90 metri di acqua alta il MOSE sarebbe stato inutile in ogni caso, dato che la marea ha inondato Pellestrina e buona parte della ‘striscia di terra’ che separa mare e laguna. Di cosa parla dunque Brugnaro, il sindaco che vorrebbe scavare ancora nuovi canali in laguna per far passare le sue amate navi da crociera? Noi non possiamo dunque accettare lo sciacallaggio e le dichiarazioni del Sindaco, che in questi giorni si sono succedete come ulteriore flagello sui nostri animi già piegati dalla catastrofe”.
I ragazzi di Fridays for Future Venezia-Mestre scendono in piazza ogni venerdì contro i cambiamenti climatici e considerano la loro città “il simbolo e l’emblema” della loro battaglia. Da due giorni si sono rimboccate le maniche per aiutare la cittadinanza colpita dall’acqua alta, dando una mano nelle calli, nelle botteghe, nelle case, nelle scuole e nelle biblioteche. “È fondamentale – è il loro appello – continuare a portare aiuto e solidarietà a chi ne ha bisogno, ma è altrettanto importante indicare i responsabili di questa crisi e chiedere provvedimenti seri e radicali per la salvaguardia della nostra città e del mondo intero”.
Gli attivisti rilanciano i momenti di discussione e le mobilitazioni di solidarietà e aiuto diretto dei prossimi giorni. Per domani, sabato 16 novembre, si sono dati appuntamento in città e nelle zone limitrofe, come Murano e Burano. Nella giornata di domenica 17 forniranno aiuto alla popolazione di Pellestrina, isola della laguna veneta altamente colpita dalla catastrofe.
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