Marcella Boraso, 59enne di Portogruaro (Venezia), è stata trovata morta nella sua abitazione mercoledì 22 luglio. Il corpo senza vita è stato trovato dai carabinieri, dopo che alcuni vicini avevano dato l’allarme per il fumo che usciva dall’abitazione, dato intenzionalmente alle fiamme. La 59enne sarebbe morta per le numero ferite riportate alla testa, ripetutamente sbattuta sul bidet del bagno al punto da ridurlo in frantumi. Per l’omicidio i carabinieri hanno fermato un giovane marocchino, Wail Boulaieb, 23 anni, che vive nello stesso complesso Ater dove – osserva l’azienda – aveva abusivamente occupato un alloggio assieme ad un’altra persona dello stesso nucleo familiare.
Il medico legale ha notato tracce di sangue della vittima sul soffitto del bagno: in caso di una caduta accidentale della donna gli schizzi non sarebbero potuti arrivare così in alto. È stata anche posta sotto sequestro la maglietta che il giovane indossava al momento del fermo: presentava tracce ematiche: delle quali ora le analisi cercheranno di stabilire l’eventuale compatibilità con la vittima.
Il giovane era stato denunciato anche per ricettazione nelle ultime settimane delle attrezzature rubate ai vicini. La stessa Ater l’1 luglio aveva presentato un esposto alla Procura di Pordenone. A meno di 24 ore dalla scoperta gli investigatori hanno fermato il 23enne che è stato trasferito nella caserma dei Carabinieri di Portogruaro.
L’omicida e la vittima si erano conosciuti al Sert, entrambi avevano problemi di dipendenze, e 20 giorni prima di questa tragedia era successo qualcosa. Il giovane era stato accusato del furto di un decespugliatore e Marcella Boraso era stata sentita, visto che lo conosceva e frequentava. In quell’occasione la donna avrebbe dichiarato che il 23enne la picchiava e che ogni giorno si presentava da lei per avere i soldi per comprare le sigarette. Dettaglio da non tralasciare: pare che il 23enne avesse le chiavi di casa della vittima.