Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Il Vaticano: “Sì al battesimo alle persone transessuali, i gay possono fare da padrini”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 8 Nov. 2023 alle 20:41 Aggiornato il 8 Nov. 2023 alle 21:06

    Il Vaticano: “Sì al battesimo alle persone transessuali, i gay possono fare da padrini”

    Una persona transessuale può ricevere il battesimo, può essere testimone di matrimonio e “si può ammettere al compito di padrino o madrina” di battesimo. Lo ha stabilito papa Francesco, confermando una dichiarazione del prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez. È stato chiarito inoltre che può essere battezzato il figlio, adottato o concepito tramite la gestazione per altri, di una coppia omosessuale.

    Le direttive sono contenute nella risposta che Fernandez ha scritto in risposta alle domande che gli aveva rivolto un vescovo brasiliano, siglata dal Papa il 31 ottobre scorso e ora pubblicata sul sito dello stesso dicastero vaticano.

    “A determinate condizioni”, riporta il documento online scoperto per primo dal quotidiano francese La Croix, “si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale”.

    Il cardinal Fernandez ha inoltre spiegato che un transessuale “può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli”, specificando che, “quando il sacramento viene ricevuto senza il pentimento per i peccati gravi”, il battezzato, non riceve “la grazia santificante” ma “il carattere sacramentale”. Il cardinale ha poi affermato che “non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona transessuale di essere testimone di un matrimonio”.

    Riguardo il figlio “adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero in affitto” di “due persone omoaffettive”, “perché il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica”. Può essere padrino o madrina di battesimo una persona omosessuale ma “diverso è il caso in cui la convivenza di due persone omoaffettive consiste, non in una semplice coabitazione, bensì in una stabile e dichiarata relazione more uxorio, ben conosciuta dalla comunità”. Perciò, “la debita prudenza pastorale esige che ogni situazione sia saggiamente ponderata”. Fernadez ha ricordato che “si può comunque assistere il battezzando, durante il rito, non solo come padrino o madrina ma, altresì, come testimoni dell’atto battesimale”. Infine, “non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona omoaffettiva e che convive di essere testimone di un matrimonio”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version