Nell’ambito di un’indagine sulle dimissioni di Robert Byrne da vescovo di Hexham e Newcastle, nel Regno Unito, il Vaticano ipotizza che nella cattedrale di St. Mary della cittadina nel nord-est dell’isola si sia tenuto un festino a luci rosse durante il lockdown.
Al vaglio le testimonianze di alcune persone che hanno affermato come uno dei sacerdoti abbia invitato i fedeli a una festa privata. Michael McCoy, decano della cattedrale, morto suicida nell’aprile 2021 quattro giorni dopo aver scoperto di essere oggetto di un’indagine da parte del dipartimento per la protezione dei minori e degli adulti della polizia di Northumbria per abusi sessuali su minori.
Una fonte della diocesi ha dichiarato al Sunday Times: “Un certo numero di reclami sono stati presentati da individui all’interno della diocesi dopo che sono venute alla luce informazioni su una festa sessuale che si svolgeva negli alloggi dei sacerdoti annessi alla cattedrale di Newcastle”.
Non c’è nessun elemento che colleghi la presenza di Byrne alla festa, ma nonostante questo il vescovo ha rassegnato le sue dimissioni dicendo che il suo incarico era diventato “un peso troppo grande”.
In una lettera visionata dal Sunday Times, l’arcivescovo di Liverpool, Malcolm McMahon, che guida ora la diocesi in attesa della nomina del successore di Byrne, ha affermato che i consiglieri del Papa gli hanno chiesto di preparare “un rapporto approfondito sugli eventi che hanno portato alle dimissioni del vescovo Byrne”.
La scorsa settimana la Catholic Safeguarding Standards Agency (CSSA) ha avviato un “audit di salvaguardia non programmato” presso la diocesi: Steve Ashley, l’amministratore delegato della Cssa, ha affermato che “l’ambito del lavoro investigativo riguarderà eventuali abusi segnalati, presunti abusi, preoccupazioni di salvaguardia e la cultura della salvaguardia nella diocesi nel suo insieme”.