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    Variante Delta, ecco tutti i focolai di contagio attivi in Italia da Nord a Sud

    Credit: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 15 Lug. 2021 alle 10:43

    Dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Sicilia, la variante Delta del nuovo Coronavirus continua a diffondersi in tutta Italia, dove ormai sono sempre di più i focolai attivi di contagio. Le autorità sanitarie nazionali e regionali sono preoccupate dalla maggiore aggressività e contagiosità del nuovo ceppo, nonostante un tasso di ospedalizzazioni ancora in calo.

    Anche gli esperti manifestano la propria preoccupazione, predicando cautela in attesa di vedere le conseguenze dei festeggiamenti per la vittoria degli Azzuri ai Campionati europei di calcio Euro 2020 e degli spostamenti in tutta Europa dovuti alle partite e all’inizio delle vacanze estive.

    Di seguito tutti i focolai di variante Delta attualmente attivi in Italia, regione per regione:

    PIEMONTE – La variante Delta pesa sull’aumento dei contagi in Piemonte, passati dai 31 del 7 luglio agli 84 delle ultime 24 ore. In totale i contagi in regione sono cresciuti del 49 per cento rispetto ai sette giorni precedenti. I primi casi Delta accertati sono stati individuati a fine giugno, quando le autorità sanitarie piemontesi hanno individuato 8 contagiati riconducibili al nuovo ceppo.

    L’ultimo focolaio attivo è stato rilevato dal laboratorio dell’ospedale di Candiolo, a Torino, e riguarda sei giovani di Novara, tutti sotto i 50 anni, che sono stati di recente in Inghilterra, Spagna e Portogallo o che sono venute a contatto con persone di ritorno da uno di questi Paesi.

    La situazione è talmente preoccupante che il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, sta valutando la possibilità di annullare il Palio previsto domenica 5 settembre, dopo una decisione simile presa dal comune di Ferrara.

    LOMBARDIA – Resta attivo in Lombardia il focolaio di Covid riconducibile alla variante Delta diffuso dalla discoteca Koral Beach di Codogno, nel lodigiano, a partire dalla serata del 26 giugno. Al 13 luglio, i positivi accertati risultavano 36, di cui almeno 8 riconducibili al ceppo Delta. Attualmente questo focolaio sembra in remissione, in mancanza di ulteriori segnalazioni di nuovi casi correlati.

    Secondo l’Ats lombarda invece, un nuovo focolaio preoccupa Sesto San Giovanni, nell’hinterland di Milano, forse partito dallo spazio Carroponte. Ad oggi, i positivi accertati sono 3 mentre è ancora in corso il tracciamento dei possibili contatti, a cui seguirà il sequenziamento dei tamponi. Le autorità sospettano che possa trattarsi di casi riconducibili alla variante Delta.

    VENETO – I laboratori della regione stanno accertando la presenza del nuovo ceppo virale in un focolaio riscontrato a Jesolo, dove nei giorni scorsi un giovane di ritorno dall’Inghilterra, nonostante la positività al tampone, si è riunito con alcuni amici per assistere alla semifinale degli Europei tra Italia e Spagna. Un’altra festa tenutasi nel Trevigiano ha invece portato a individuare 75 casi sospetti riscontrati in altrettanti giovani, tutti posti in quarantena. Al 12 luglio, 30 di questi ragazzi erano risultati positivi.

    Al momento non è ancora stato accertato a quale variante virale siano riconducibili i due focolai, ma l’arrivo dal Regno Unito del giovane coinvolto a Jesolo fa pensare al ceppo Delta.

    TRENTINO ALTO ADIGE – L’Alto Adige ha registrato in settimana il primo decesso di un paziente Covid con la variante Delta. Si tratta di una donna di 90 anni, vaccinata, ma già affetta da gravi problemi di salute. La notizia è stata diffusa il 13 luglio dai quotidiani Alto Adige e Dolomiten. Dalle colonne di quest’ultima testata, l’assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann ha rinnovato l’appello agli altoatesini a vaccinarsi: “Il Portogallo e la Gran Bretagna dimostrano che i contagi salgono dove c’è la variante Delta”.

    Aumentano intanto i contagi in Trentino, dove però si conferma l’assenza di decessi da Covid-19. I positivi sono cresciuti ieri di 24 unità, a fronte dei 10 nuovi casi registrati il giorno precedente.

    EMILIA ROMAGNA – L’Ausl Romagna rileva un’incidenza della variante Delta sul totale dei contagi registrati pari a quasi il 60 per cento. Più bassa l’incidenza a livello regionale, inferiore al 30 per cento.

    Secondo l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, di focolai ce ne sono “un po’ ovunque” in Regione, “ma per fortuna non di grandi numeri e molto aggredibili sul piano del contact tracing”.

    MARCHE – Sono complessivamente 42 i casi di variante Delta individuati nelle Marche tra il 28 giugno e l’11 luglio. Tra questi, 18 sono stati identificati nella settimana a cavallo tra i due mesi e 24 nell’ultima appena trascorsa. L’incidenza del nuovo ceppo virale è pari al 57,4 per cento sul totale dei casi individuati.

    Secondo l’Osservatorio epidemiologico regionale, nell’ultima settimana le Marche hanno registrato una crescita dei contagi pari al 33 per cento, riconducibile proprio al nuovo ceppo del Coronavirus.

    TOSCANA – La circolazione della variante Delta ha provocato un sensibile aumento dei contagi in Toscana, cresciuti ieri di 90 nuovi casi con un’età media di 31 anni. La scorsa settimana, in pochi giorni di sequenziamento, erano stati identificati ben 16 positivi riconducibili al nuovo ceppo del Coronavirus.

    Sei casi di variante Delta erano stati identificati a Rapolano Terme, in provincia di Siena, afferenti tutti al medesimo nucleo familiare. Altri 5 contagi dovuti al nuovo ceppo sono stati invece individuati nell’Aretino, in particolare in Valdarno, che si sommano ai primi tre certificati una settimana fa.

    Nella Asl Toscana Sud Est si contano 40 casi riconducibili alle nuove varianti virali, per lo più Delta. Questi casi si concentrano prevalentemente nella provincia di Grosseto, mentre in Maremma si registra la presenza di un’ulteriore mutazione, quella colombiana.

    LAZIO – L’incidenza della variante Delta nel Lazio è già salita al 43 per cento, pari all’83 per cento di casi in più in una sola settimana, ben al di sopra della media nazionale. Tanto che per Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, si rischiano “chiusure estive e zone gialle”.  “Il rischio maggiore è che il contagio continui a diffondersi”, ha spiegato Magi all’edizione locale del Corriere della Sera. “Rischiamo con gli assembramenti, perché i partecipanti non si possono tracciare”.

    Partite di calcio, eventi musicali, vacanze, queste le attività che risultano più rischiose secondo l’esperto, compresa la festa privata scoperta dai vigili dentro Cinecittà World, nel quartiere Eur di Roma, che ha raccolto circa 300 persone assembrate senza autorizzazioni. 

    Altri focolai sono scoppiati in alcuni locali notturni della capitale dopo le gare vinte dagli Azzurri in semifinale e in finale agli Europei. Tre casi di variante Delta sono invece stati rilevati in provincia di Frosinone. 

    ABRUZZO – Superano quota 100 i casi di Covid-19 riconducibili alla variante Delta in Abruzzo. All’inizio della settimana, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, al termine delle ultime attività di sequenziamento, ne aveva identificati altri 28: 17 nel Teramano, 4 nell’Aquilano, 4 nel Chietino e 3 nel Pescarese.

    La maggior parte, cioè circa i due terzi del totale dei contagi riguardanti il nuovo ceppo virale, riguardano la provincia di Teramo, dove si registrano numerosi focolai.

    MOLISE – Al momento sono 4 i casi di Covid-19 attivi e riconducibili alla variante Delta ancora attivi in Molise. Secondo l’Asrem, sono localizzati a Campobasso (2), Campolieto e Larino.

    In Molise la variante Delta era stata isolata la prima volta lo scorso 27 giugno, quando erano stati identificati quattro casi relativi a una famiglia del capoluogo, che però non avevano manifestato particolari problemi di salute.

    CAMPANIA – Al momento sono 300 le persone in isolamento a Caserta, dove il sindaco Carlo Marino ha sospeso il campo estivo dell’Istituto Salesiano per un focolaio riscontrato tra ragazzi e operatori. Attualmente sono 44 i positivi segnalati, per lo più bambini che hanno preso parte al campo estivo e giovani operatori. Si attende ancora il sequenziamento dei tamponi per capire a quale ceppo virale sia riconducibile il focolaio, ma in regione la variante Delta è già presente e in crescita.

    PUGLIA – “L’attuale circolazione” del Coronavirus, secondo l’assessore alla Sanità della Puglia, Pierluigi Lopalco, è dovuta alle “aperture con totale abbassamento della guardia” ed è “in parte legata a focolai anche sostenuti dalla variante Delta”.

    In regione si è già superata la soglia dei 100 casi accertati del nuovo ceppo virale. Inoltre è attualmente in corso il sequenziamento dei tamponi per accertare la natura dei contagi di un focolaio registrato alla zona di Manfredonia dove alcuni ragazzi sono risultati positivi dopo un campus estivo organizzato presso la struttura “African Beach”.

    Alcuni contagi riguardano poi un focolaio scoppiato all’interno dell’hotspot di Taranto, dove secondo Lopalco la situazione è sotto controllo. Secondo Valter Mazzetti, segretario generale di Fsp Polizia, “è stato accertato anche un caso di variante Delta fra gli immigrati ospiti dell’hotspot di Taranto“. “Tra i 26 positivi, 19 sono stati trasferiti in una struttura apposita, che comunque sarà affidata al controllo delle forze di polizia”.

    BASILICATA – I casi attivi in Basilicata di variante Delta sono complessivamente 6: due a Matera, tre a Venosa e uno nel capoluogo Potenza. I primi casi del nuovo ceppo erano stati identificati la scorsa settimana dopo il sequenziamento dei tamponi risultati positivi condotto all’ospedale San Carlo di Potenza.

    Secondo quanto appreso da Ansa da fonti della Regione Basilicata, le persone a cui sono stati riscontrati i casi di variante Delta non risultano ricoverate e non manifestano sintomi gravi.

    CALABRIA – Il comune di Terranova da Sibari, nel Cosentino, è in Zona Rossa dalle 22:00 di ieri fino al 21 luglio compreso. La decisione adottata dalla Regione Calabria segue un’informativa del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza che ha segnalato la “presenza nel territorio di tre importanti focolai, di numerosi soggetti già positivi al test antigenico rapido e i molteplici contatti stretti che hanno determinato l’applicazione di numerose misure di quarantena”.

    In Calabria, si legge nell’ordinanza regionale, “la circolazione della variante Delta, stimata nel territorio al 30 per cento, ma in rapida progressione sull’intero territorio nazionale, impone di mantenere alto il livello di attenzione, sia per prevenire eventuali risalite della curva dei contagi, sia per il possibile aumento del grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in area medica e terapia intensiva dell’intera Regione”.

    SICILIA – Crescono i casi di contagio anche a Catania, sebbene ancora contenuti. Attualmente, come confermato ai media locali da Franco Luca, direttore della Medicina territoriale dell’Asp, sono 8 i casi accertati di variante Delta, ma altri, quasi una trentina, sono ancora in fase di analisi.

    “Il problema è che sequenziare una variante a Catania non è semplice”, ha spiegato Luca a LiveSicilia.it. “Non ci sono le apparecchiature giuste quindi i campioni processati sono pochi, il resto sono sospetti casi di variante per cui si attende l’esito”.

    Altri 5 giovani siciliani, residenti nel Messinese, sono invece risultati positivi di ritorno da un viaggio a Malta. Due a Mistretta, due a Castel di Lucio e uno a Pettineo: tutti casi sospetti di variante Delta, secondo il Quotidiano di Sicilia. I ragazzi si erano recati in vacanza sull’isola per festeggiare la maturità, rientrando in Italia domenica 4 luglio. Nei giorni scorsi alcuni di loro avevano lamentato alcuni sintomi da Covid ed erano risultati positivi al test rapido.

    L’Usca di Mistretta ha eseguito la mappatura e i tamponi sui ragazzi e sulle persone entrate a stretto contatto con i soggetti positivio. Attesi i risultati del sequenziamento effettuato dal Policlinico di Messina, che sospetta la presenza della variante Delta.

    SARDEGNA – Almeno 16 persone sono risultate positive al Covid, compresi una decina di contagiati dalla variante Delta, a Usini, in provincia di Sassari, dove altri 50 soggetti sono ancora in quarantena. La diffusione del contagio ha costretto il sindaco del paese, Antonio Brundu, a prorogare le restrizioni fino al 19 luglio.

    Restano così sospese tutte le attività di intrattenimento sia nei luoghi chiusi che all’aperto e permane il divieto alla somministrazione di bevande alcoliche da asporto dopo le 22:00, tutte misure adottate lo scorso 5 luglio, dopo la scoperta di un focolaio di variante Delta a Usini.

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