Una nuova variante del virus Sars-Cov2 è stata scoperta dai virologi della Statale di Milano. La mutazione non coinvolge la proteina Spike del virus e quindi non sembra modificare la sua capacità di infettare ma è comunque importante perché potrebbe influire sulla risposta immunitaria contro il virus da parte dell’organismo umano.
Il sequenziamento è stato pubblicato sulla rivista Emerging Microbes & Infections e la scoperta è avvenuta in seguito all’analisi dei campioni virali raccolti da due medici ammalatisi di Covid-19 lo scorso marzo a Milano, il mutamento riguarda invece una proteina chiamata ORF-6.
Con le sue 30mila basi, il genoma di Sars-Cov-2 è enorme rispetto agli altri virus. Per esempio l’Hiv è di 9mila basi e quello dell’epatite C di 10mila. Al momento, la ricerca si concentra sull’area del genoma che contiene le sequenze per la produzione delle proteine di superficie, come la famosa Spike.
Dalla Satale di Milano spiegano: “Siamo interessati alla genesi degli anticorpi protettivi e alla loro capacità di azione anche di fronte alle mutazioni virali, ma c’è un’altra regione del genoma virale che contiene i geni dalle funzioni accessorie e lì si trova la nuova mutazione che abbiamo scoperto”.
Durante la replicazione del virus, la proteina ORF-6 influisce con la produzione degli interferoni. L’inibizione degli interferoni riduce l’infiammazione. “Quindi, la modificazione scoperta può essere un fattore in grado di alterare i meccanismi patogenetici di Covid-19 e avere conseguenze sulla diffusione del virus nell’organismo umano infettato e sull’evoluzione clinica della malattia”, dicono i virologi.
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